NOVA SIRI: IL 25 MAGGIO SI PRESENTA IL RAPPORTO SU SUSSIDIARIETÀ
21.05.2018
ore 16:12
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AGR
Il Rapporto Sussidiarietà e... giovani al Sud sarà presentato in Basilicata a Nova Siri venerdì 25 maggio 2018 alle ore 18 presso l’oratorio della Parrocchia S. Antonio di Padova, vle Siris.
Dopo i saluti del Mons. Vincenzo Orofino, vescovo di Tursi – Lagonegro, è prevista l’introduzione di Domenico Viola, docente di statistica presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro e la presentazione del rapporto a cura di Sabrina Spallini, docente di economia aziendale sempre presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Interverranno, inoltre, Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, Angelo Colombini, segretario confederale Cisl, Cosimo Latronico, presidente Associazione Mezzogiorno/Europa. Concluderà i lavori il presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini.
"Il Rapporto Sussidiarietà e... giovani al Sud propone - si legge nella nota della Fondazione - una lettura originale dei problemi e delle opportunità di sviluppo del Meridione d’Italia. Le difficoltà sono talmente radicate nel tempo e numerose, che individuare linee di intervento efficaci appare una missione davvero difficile. Vi è però un elemento che emerge per importanza e che può ancora coinvolgere e appassionare tutti: la possibilità concreta per i giovani del Mezzogiorno di costruire il proprio futuro e il loro territorio. Da questa possibilità scaturisce l'opzione strategica di fondo espressa nella presente indagine: investire sui giovani e sul loro capitale umano.
Per perseguire adeguatamente tale opzione occorre innanzitutto una “scossa”, un cambiamento del punto di vista: il Sud Italia non più periferia, bensì, secondo un’intuizione secolare e un dato geografico, centro. In particolare, il centro di una delle aree di maggiore interesse al mondo, il bacino del Mediterraneo.
E, con tale cambiamento del punto di vista, occorre anche un radicale mutamento del modello di sviluppo, che deve essere sostenibile, sussidiario, e deve far leva su “attori sistemici”, soggetti capaci di catalizzare intorno a sé altri attori – pubblici, privati, profit e non profit – nei diversi settori e livelli di governance, nell’interesse dell’intero sistema.Questa è la strada per un Mezzogiorno protagonista: ne deriverà un beneficio per tutto il Paese".
Dopo i saluti del Mons. Vincenzo Orofino, vescovo di Tursi – Lagonegro, è prevista l’introduzione di Domenico Viola, docente di statistica presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro e la presentazione del rapporto a cura di Sabrina Spallini, docente di economia aziendale sempre presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Interverranno, inoltre, Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, Angelo Colombini, segretario confederale Cisl, Cosimo Latronico, presidente Associazione Mezzogiorno/Europa. Concluderà i lavori il presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini.
"Il Rapporto Sussidiarietà e... giovani al Sud propone - si legge nella nota della Fondazione - una lettura originale dei problemi e delle opportunità di sviluppo del Meridione d’Italia. Le difficoltà sono talmente radicate nel tempo e numerose, che individuare linee di intervento efficaci appare una missione davvero difficile. Vi è però un elemento che emerge per importanza e che può ancora coinvolgere e appassionare tutti: la possibilità concreta per i giovani del Mezzogiorno di costruire il proprio futuro e il loro territorio. Da questa possibilità scaturisce l'opzione strategica di fondo espressa nella presente indagine: investire sui giovani e sul loro capitale umano.
Per perseguire adeguatamente tale opzione occorre innanzitutto una “scossa”, un cambiamento del punto di vista: il Sud Italia non più periferia, bensì, secondo un’intuizione secolare e un dato geografico, centro. In particolare, il centro di una delle aree di maggiore interesse al mondo, il bacino del Mediterraneo.
E, con tale cambiamento del punto di vista, occorre anche un radicale mutamento del modello di sviluppo, che deve essere sostenibile, sussidiario, e deve far leva su “attori sistemici”, soggetti capaci di catalizzare intorno a sé altri attori – pubblici, privati, profit e non profit – nei diversi settori e livelli di governance, nell’interesse dell’intero sistema.Questa è la strada per un Mezzogiorno protagonista: ne deriverà un beneficio per tutto il Paese".
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