Il capogruppo del Pd: “Necessario avviare una seria concertazione per dare un’organizzazione degna ad un settore fondamentale della nostra agricoltura e della nostra economia”
“Negli ultimi giorni, sulle pagine dei quotidiani locali, l’Alsia ha guadagnato gli onori della cronaca non per le sue performance aziendali ma per 'questioni di bottega'. La sensazione è che, viste anche le denunce pubbliche, siamo di fronte a questioni di interesse della magistratura”.
E’ quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
“Alla luce di quanto emerso sulla stampa – afferma il rappresentante PD – ho ritenuto necessario ripresentare ed ampliare una interrogazione al riguardo chiedendo al Presidente e all’Assessore chiarimenti su quanto avviene all’interno dell’Alsia ed in particolare , di verificare: la veridicità di quanto (auto) dichiarato dal Dott. Crescenzi all’atto della propria nomina a direttore dell’Agenzia avvenuta il 27 novembre 2019 circa la insussistenza di suoi possibili conflitti di interesse in quanto detentore di altri incarichi e partecipazioni societarie che, qualora si rivelasse fondata su dichiarazioni mendaci, determinerebbe la decadenza dalla carica; la regolarità di alcuni suoi provvedimenti relativi alla auto-assegnazione di incarichi dirigenziali. Ed infine, se la definizione della nuova struttura macro organizzativa e degli atti seguenti di cui alle delibere dirigenziali n. 78, n. 79, n. 80 e n.81 del 8 giugno 2023 sia stata condivisa dal Dipartimento Agricoltura e se gli uffici regionali abbiano fatto un’istruttoria e in tal caso quale sia stato il parere, così come hanno puntualmente fatto notare le organizzazioni sindacali”.
“Di quanto sta accadendo all’Alsia – dice – è necessaria una risposta urgente da parte dell’assessore Galella e dal Presidente Bardi e rappresenta l’ennesima cartina al tornasole della pratica di governo del centrodestra lucano.
E’ evidente a tutti che l’agricoltura, che rappresenta gran parte del PIL regionale, è allo sbando totale dovuto all’assenza per mesi di un assessore al ramo e in questa 'vacatio' il settore si è autogovernato con tutte le storture del caso. In altri tempi avremmo, a ragion veduta, avuto i trattori sotto la Regione. All’ALSIA spetta il delicato compito di gestire e compiere tutta la fase dell’innovazione in agricoltura, questioni alle quali, e non certo per la mancanza di impegno del poco personale in servizio, oramai non crede più nessuno e che mette a rischio la mission stessa dell’ente”.
“Noi crediamo – conclude Roberto Cifarelli – che l’innovazione in agricoltura sia la chiave di volta per il futuro di un settore che diversamente perde la sua competitività. Per questo è necessario avviare una seria concertazione per dare un’organizzazione degna ad un settore fondamentale della nostra agricoltura e della nostra economia”.