Programmazione 2007-2013

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Pari Opportunità nella Programmazione 2007-2013: la strategia della Basilicata

Pari Opportunità nella Programmazione 2007-2013: la strategia della BASILICATA

L’enfasi data all’obbligo per gli Stati membri e per la Commissione di porre in atto, nelle varie fasi di attuazione dei Fondi Strutturali, azioni proattive per il conseguimento effettivo dei principi della parità tra uomini e donne e della non discriminazione trova riscontro nella rilevanza riconosciuta al tema delle politiche per l’uguaglianza di genere e delle pari opportunità per tutti nella Programmazione 2007-2013.

Di conseguenza la strategia generale alla base della programmazione punta a dare continuità alle esperienze positive maturate a livello regionale nel precedente periodo di programmazione in termini di pari opportunità di genere e al tempo stesso mira alla considerazione del tema dell’inclusione sociale in maniera trasversale allo sviluppo delle singole Priorità all’interno del Programmi Operativo. Occorre infatti a proposito rilevare che il principio delle ‘pari opportunità per tutti’ permea di sé l’intera proposta strategica regionale agendo su due livelli fra loro connessi: quello fondato sulla logica di mainstreaming, in modo da cogliere la pluralità dei bisogni ed evidenziare le condizioni di disparità presenti nei vari ambiti di intervento, e quello basato sulle azioni positive, volte a garantire tanto la parità di genere quanto l’inclusione sociale, così da definire iniziative puntuali da mettere di volta in volta in campo per dare risposte a bisogni specifici e raggiungere particolari target di destinatari a rischio di discriminazione.

Obiettivi prioritari di intervento ad impatto indiretto (mainstreaming):

1. Sviluppo di politiche ed interventi a sostegno della conciliazione vita –lavoro per determinare condizioni favorevoli all’accesso e alla permanenza delle donne nel MdL e combattere nuove forme di esclusione
  • organizzazione flessibile della formazione e del lavoro;
  • strumenti di accompagnamento quali i voucher di conciliazione;
  • attività di informazione su servizi socio-assistenziali disponibili;
  • strutture di accoglienza e sviluppo dei servizi socio-assistenziali;
  • attività di informazione e divulgazione sulle forme di congedo e di flessibilità dell’organizzazione del lavoro previste dalla Legge 53/00.
2. Sostegno all’ingresso e alla permanenza delle donne e delle persone a rischio di esclusione nel MdL: potenziamento di servizi specificatamente mirati al segmento femminile e alle persone a rischio di esclusione nel MdL.

3. Potenziamento delle reti territoriali di offerta dei servizi (sanitari, socio-assistenziali, scolastici, culturali, sportivi, ecc.) per l’inclusione sociale ed innalzamento degli standard quali-quantitativi di accessibilità e di fruibilità delle prestazioni in un’ottica di ‘pari opportunità per tutti’ e di conciliazione fra vita familiare e vita lavorativa.

4. Promozione del privato sociale attraverso il sostegno alle imprese del terzo settore ed alle associazioni non profit e del volontariato in modo da mettere a valore il capitale sociale diffuso.

Obiettivi prioritari di intervento ad impatto diretto:

1. Sostegno all’ingresso e alla permanenza delle donne nel MdL e alla creazione di impresa femminile tenendo in particolare considerazione le diverse caratteristiche dei target di riferimento:
  • potenziamento di servizi specificatamente mirati al segmento femminile;
  • percorsi di accompagnamento alla creazione e sviluppo di impresa femminile;
  • accessibilità e fruizione per le donne delle leggi di incentivazione e sostegno alla creazione di impresa.
2. Rafforzamento delle politiche di inclusione sociale:
  • azioni a favore delle categorie tradizionali di svantaggio: detenuti ed ex-detenuti, ex tossicodipendenti, immigrati, persone portatrici di handicap;
  • azioni di contrasto alle nuove forme di esclusione legate a fattori oggettivi (povertà, dequalificazione…) o al mancato accesso a beni o servizi che caratterizzano livelli sufficientemente adeguati di servizi sociali e alla persona;
  • creazione di percorsi di inserimento sociale e lavorativo / cittadinanza solidale
3. Potenziamento delle misure a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione economica, anche in funzione preventiva, di fasce di popolazione a rischio di emarginazione (donne, giovani, disabili, emigrati, ecc.) nel quadro degli interventi finalizzati al rafforzamento del tessuto imprenditoriale regionale: sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e creazione di nuove opportunità occupazionali e di reddito in relazione alla valorizzazione a fini turistici delle risorse culturali e territoriali e alla salvaguardia del patrimonio naturale.

4. Miglioramento della qualità dell’occupazione femminile
  • azioni rivolte al sistema produttivo locale per favorire una maggiore partecipazione delle donne alle attività di FC;
  • attuazione di piani di riorganizzazione/riqualificazione aziendale finalizzati al miglioramento delle condizioni di lavoro in termini di conciliazione e di maggiori opportunità di carriera per donne; maggiore parità tra uomini e donne relativamente al trattamento salariale ed all’inquadramento contrattuale
Modello di governance delle pari opportunità

Al fine di consentire un’attuazione efficace e coerente del principio di pari opportunità, la Regione Basilicata intende dare continuità alle esperienze positive sviluppate nel corso della programmazione 2000 – 2006 a garanzia del principio, in particolare attraverso il modello organizzativo-gestionale adottato con l’istituzione della Referente per le Pari Opportunità nel POR (successivamente Autorità per le politiche di genere), il supporto della task force di assistenza tecnica locale del DPO, le procedure di intervento nelle diverse fasi di programmazione e attuazione dei Fondi strutturali, favorendo al tempo stesso un rafforzamento del sistema di governance in relazione agli obiettivi di non discriminazione, secondo quanto indicato dall’art.16 del Regolamento Generale dei Fondi Strutturali.

A tal fine, fra le Autorità che intervengono nell’attuazione del Programma, viene riconosciuta l’Autorità per i diritti e le pari opportunità che opera al fine di assicurare l’integrazione del principio di pari opportunità e di non discriminazione in tutte le fasi di predisposizione, attuazione e sorveglianza del Programma Operativo secondo quanto indicato dall’art.16 del Regolamento Generale dei Fondi Strutturali.

Per quanto attiene le procedure di attuazione e di applicazione dei principi orizzontali, in relazione al principio di pari opportunità e non discriminazione, i due Programmi Operativi FSE e FESR prevedono espressamente la riconferma ed il rafforzamento del sistema di governance delle pari opportunità, riconoscendo all’Autorità per i Diritti e le Pari Opportunità un appropriato ruolo di coordinamento per implementare, monitorare e valutare la prospettiva di genere ed il detto principio nei Programmi, nelle azioni e nei progetti.

Allo scopo di garantire un’adeguata integrazione del principio orizzontale, l’Amministrazione regionale evidenzierà inoltre, in fase di attuazione, quote di risorse da dedicare all’attuazione di interventi a sostegno della parità di genere, in riferimento a quelle Priorità / Assi che risultano suscettibili di avere un impatto in termini di pari opportunità.