PROGETTO “RICOPRI”: I COMPITI DELLA CIA

punti apici 06.07.2010 ore 09:56
AGR
AGR Il ruolo specifico della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata nell’attuazione del progetto, denominato “Ricopri”, acronimo di “Ripristino e conservazione di praterie nell’Italia centrale e meridionale” all’interno del Programma Life Natura 2010 dell’Unione Europea, presentato ieri a Potenza, è quello di fornire agli agricoltori delle zone interessate, attraverso periodici incontri, azioni di dimostrazione e assistenza tecnica sulle migliori pratiche per proteggere e diffondere le specie in via di estinzione funzionali anche ad un miglioramento delle produzioni agricole.

E’ quanto sottolinea la Cia Basilicata, che in associazione con il Parco Gallipoli Cognato, con la Provincia di Potenza, la Provincia e l’Università di Roma e due parchi in provincia di Roma, ha presentato il progetto.

Il progetto – evidenzia la Cia - non ha solo un grande valore naturalistico e ambientale ma assume, specialmente nel Parco Gallipoli Cognato un grande rilievo economico e sociale. Infatti in queste zone pascola la mucca podolica che, alimentandosi con la specie erbacea Festuca Brometalia, produce latte di alta qualità che viene utilizzato per produrre ottimi prodotti caseari. La qualità è riscontrabile anche negli allevamenti zootecnici da carne, infatti è dimostrato che quanto più è diversificata e varia l’alimentazione delle mandrie, tanto più aumentano le qualità nutrizionali e organolettiche delle carni. Il recupero dei valori culturali e l’aggiornamento delle tecniche di allevamento potrà costituire un importante tassello per levare qualità delle produzioni, redditi ed economia locale.

Al termine del progetto, dopo tre anni, si prevede tra l’altro di avere una moltiplicazione di capi podolici con conseguente incremento di produzioni agricole di qualità. Inoltre è dimostrato che esiste una stretta associazione tra valore di conservazione della natura e valore economico non solo dei beni ma dell’intero complesso dei servizi eco-sistemici diretti e indiretti che porta il ripristino degli habitat.

Per questo il progetto potrà costituire un percorso dimostrativo facilmente esportabile in altri contesti europei. Il progetto assegna grande peso alla predisposizione di materiale informativo a vantaggio degli agricoltori, della popolazione e delle amministrazioni locali.

In questa prospettiva – sottolinea la Cia - il ruolo degli agricoltori diventa decisivo per la riuscita del progetto e, essendo loro gli esecutori materiali degli interventi, del suo prosieguo dopo la scadenza triennale del progetto.

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