MARTORANO: GARANTIRE SERVIZI DONNE VITTIME VIOLENZA

punti apici 01.06.2012 ore 11:16

In risposta a una lettera dell’associazione ‘Telefono donna’, l’Assessore ha illustrato un modello innovativo di gestione integrata dei servizi socio assistenziali in una logica di rete e di programmazione coordinata con gli altri enti

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AGR “La Regione ha sempre assicurato nel corso degli anni un servizio di accoglienza alle donne e ai minori vittime di violenza, sostenendo associazioni come la ‘Casa delle donne Ester Scardaccione’, unica struttura residenziale sul territorio regionale, attraverso contributi per la gestione della stessa. Nonostante i continui tagli ministeriali e le esigue risorse del fondo regionale, il Dipartimento, ha garantito con fondi propri, la continuità di un servizio ritenuto indispensabile”. E’ quanto precisa l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano in risposta a una lettera aperta dell’associazione Telefono Donna – Casa delle donne Ester Scardaccione.

“Il fenomeno della violenza contro le donne – ha spiegato l’esponente della Giunta regionale - spesso consumato fra le mura domestiche, è sempre più dilagante e, per questo, come Assessorato abbiamo messo in campo, attraverso un’azione di indirizzo una programmazione al fine di mettere a sistema le diverse realtà operanti nel settore, in una logica di rete che tenga conto della pluralità dei bisogni degli utenti. Una sperimentazione di un modello innovativo di gestione integrata di servizi in collaborazione con i comuni e le aziende sanitarie locali attraverso l’individuazione di strategie operative coordinate e integrate. Si tratta di una progettazione congiunta degli interventi da parte dei vari soggetti pubblici e privati coinvolti nel settore socio-assistenziale. E’ quanto abbiamo previsto con un’apposita delibera di Giunta (n.967 del 5 luglio 2011) con cui si stabiliscono delle linee guida per la predisposizione dei progetti sperimentali contro la violenza di genere e lo stalking al fine di prevenire e contrastare il fenomeno. Un modo, questo, per regolamentare il funzionamento delle strutture esistenti sul territorio, garantendo la continuità e la valorizzazione delle specifiche esperienze e competenze maturate nel settore. adeguando le azioni in base alle necessità emerse. Ai comuni e, nello specifico, di Potenza e Matera, come prevede la legge 4 del 2007 sulla ‘Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale’, è stato attribuito un ruolo di programmazione, attuazione dei servizi e delle prestazioni della rete regionale integrata. Sono loro i soggetti preposti alla predisposizione dei progetti sperimentali garantendo la continuità e il potenziamento dei servizi e delle strutture già presenti sul territorio. Ad oggi, è stato liquidato ai Comuni l’80 per cento dell’importo complessivo, ossia dei 200 mila euro totali destinati al progetto. Riconoscendo il know how e le relative competenze acquisite in oltre venti anni di attività, la Regione ha assegnato una quota parte, pari a 40 mila euro alla ‘Casa Ester Scardaccione’ per consentire la copertura dei costi di gestione e continuare a garantire il servizio”.

Per quanto riguarda, invece, la sollecitazione della presidente dell’associazione Cinzia Marroccoli, di prevedere finanziamenti per sostenere le donne che decidono di denunciare le violenze come percorsi privilegiati per case popolari, asili nido e altro, Martorano ha precisato che “alla luce della rilevante valenza sociale delle attività svolte dal centro in favore delle donne esperte di rischio di violenza, nelle sue diverse forme, si rende necessaria una riflessione circa l’opportunità di superare l’attuale modello con un apposito provvedimento normativo da sottoporre alla valutazione del Consiglio regionale”.

idm

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