SITI INQUINATI ORFANI, L’ASSESSORE ROSA INCONTRA I SINDACI
19.03.2021
ore 14:37
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Un momento dell'incontro
AGR
L’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, ha incontrato oggi in videoconferenza i sindaci dei comuni interessati da siti inquinati “orfani” in relazione all’inquinamento da fibre di amianto e che saranno oggetto di interventi di bonifica.
“Abbiamo la necessità – ha detto Rosa – di costruire una vera e propria carta d’identità dei siti inquinati innanzitutto per consentire all’Arpab di effettuare i campionamenti e verificare i livelli di inquinamento al suolo e poi per consegnare al ministero dell’Ambiente un quadro preciso della situazione in Basilicata. Il Governo ha assegnato alla Regione Basilicata circa 2 milioni e 300 mila euro per la bonifica dei siti orfani. Molto probabilmente serviranno altre risorse, ma per poter aprire una interlocuzione sia sull’ampliamento della dotazione finanziaria sia sulla possibilità di intervenire su altri tipi di inquinamento abbiamo la necessità di avere una fotografia esatta della situazione. I tempi sono stretti e la Regione Basilicata intende risolvere una volta per tutte questo problema che arriva, purtroppo, da molto lontano. Fino ad oggi la Regione Basilicata è stata adempiente in termini di procedure. Il 30 marzo avremo una nuova interlocuzione e sarebbe molto utile, nell’interesse generale, avere dai sindaci un quadro esatto della situazione entro quella data”.
I funzionari del dipartimento ambiente hanno spiegato, a tal proposito, che ci sono due modalità di intervento, per le aree di proprietà pubblica è evidente che gli interventi saranno a carico degli enti pubblici, per le aree private si interverrà “in danno” del proprietario o del responsabile dell’inquinamento.
“Avere un carta d’identità precisa del sito è fondamentale anche per consentire all’Arpab di accedere all’area per poter effettuare i prelievi e gli accertamenti. L’obiettivo – ha concluso Rosa – è quello di definire con il ministero dell’Ambiente, in tempi rapidi, un vero e proprio accordo di programma per avviare perlomeno la progettazione degli interventi. E’ evidente che se nella prima fase non ci sarà un allargamento della dotazione finanziaria bisognerà individuare alcune priorità fra cui la vicinanza del sito inquinato a centri abitati”.
Infine, l’assessore Rosa ha chiesto ai sindaci di far arrivare rapidamente le informazioni richieste e, in caso di proprietà private, di accompagnare i funzionari dell’Arpab per consentire loro l’accesso alle aree. In questo momento la collaborazione dei sindaci è fondamentale per arrivare rapidamente alla soluzione di questi problemi”.
“Continua anche così la nostra lotta contro l’inquinamento – ha concluso l’assessore –, che dopo le iniziative per la riclassificazione dei siti di interesse nazionale e le azioni intraprese per chiudere le procedure di bonifica delle discariche oggetto di infrazione europea, prevede anche l’utilizzo dei fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per bonificare i siti inquinati”.
“Abbiamo la necessità – ha detto Rosa – di costruire una vera e propria carta d’identità dei siti inquinati innanzitutto per consentire all’Arpab di effettuare i campionamenti e verificare i livelli di inquinamento al suolo e poi per consegnare al ministero dell’Ambiente un quadro preciso della situazione in Basilicata. Il Governo ha assegnato alla Regione Basilicata circa 2 milioni e 300 mila euro per la bonifica dei siti orfani. Molto probabilmente serviranno altre risorse, ma per poter aprire una interlocuzione sia sull’ampliamento della dotazione finanziaria sia sulla possibilità di intervenire su altri tipi di inquinamento abbiamo la necessità di avere una fotografia esatta della situazione. I tempi sono stretti e la Regione Basilicata intende risolvere una volta per tutte questo problema che arriva, purtroppo, da molto lontano. Fino ad oggi la Regione Basilicata è stata adempiente in termini di procedure. Il 30 marzo avremo una nuova interlocuzione e sarebbe molto utile, nell’interesse generale, avere dai sindaci un quadro esatto della situazione entro quella data”.
I funzionari del dipartimento ambiente hanno spiegato, a tal proposito, che ci sono due modalità di intervento, per le aree di proprietà pubblica è evidente che gli interventi saranno a carico degli enti pubblici, per le aree private si interverrà “in danno” del proprietario o del responsabile dell’inquinamento.
“Avere un carta d’identità precisa del sito è fondamentale anche per consentire all’Arpab di accedere all’area per poter effettuare i prelievi e gli accertamenti. L’obiettivo – ha concluso Rosa – è quello di definire con il ministero dell’Ambiente, in tempi rapidi, un vero e proprio accordo di programma per avviare perlomeno la progettazione degli interventi. E’ evidente che se nella prima fase non ci sarà un allargamento della dotazione finanziaria bisognerà individuare alcune priorità fra cui la vicinanza del sito inquinato a centri abitati”.
Infine, l’assessore Rosa ha chiesto ai sindaci di far arrivare rapidamente le informazioni richieste e, in caso di proprietà private, di accompagnare i funzionari dell’Arpab per consentire loro l’accesso alle aree. In questo momento la collaborazione dei sindaci è fondamentale per arrivare rapidamente alla soluzione di questi problemi”.
“Continua anche così la nostra lotta contro l’inquinamento – ha concluso l’assessore –, che dopo le iniziative per la riclassificazione dei siti di interesse nazionale e le azioni intraprese per chiudere le procedure di bonifica delle discariche oggetto di infrazione europea, prevede anche l’utilizzo dei fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per bonificare i siti inquinati”.
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