LATRONICO ALL’INCONTRO SULLA FIGURA DI NINO LOPERFIDO

punti apici 03.09.2024 ore 18:10

Il medico originario di Matera chiuse i manicomi e le scuole speciali per bambini prima della legge Basaglia

AGR
L'assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico L'assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico AGR “Iniziative come questa sono necessarie per evidenziare lo straordinario cammino di un uomo, ma soprattutto per richiamare le sue visioni, le radici culturali, i valori di un’esperienza umana e professionale autentica che continua a illuminare tante persone. E spero che l’incontro di questa sera apra la strada ad altri appuntamenti utili a richiamare la figura di Nino Loperfido e fare memoria della sua rivoluzione pacifica”.

È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, intervenendo all’evento ‘La pacifica rivoluzione di Nino Loperfido’ che si è svolto a Matera, a cui hanno partecipato il presidente dell’associazione Zétema, Raffaello de Ruggieri, il familiare di Loperfido, Roberto Linzalone, gli psichiatri Giovanni Viscanti e Emilio Rebecchi.

“Loperfido rappresenta un esempio di innovazione nell’ambito dell’umanizzazione delle cure attraverso la promozione di un modello socio-sanitario inclusivo che, prima ancora della legge Basaglia, vedeva i luoghi di assistenza e i programmi terapeutici orientati alla persona, intesa nella sua interezza fisica, psicologica e sociale. Il suo percorso medico e scientifico – ha aggiunto Latronico – è accompagnato da una profonda fede religiosa che si fortifica con l’esperienza nell’Azione cattolica e nell’incontro con don Franco Conese e che si concretizza nella vocazione ad accogliere gli emarginati, a trovare una strada dignitosa per dare senso all’esperienza terrena di tanti pazienti, in particolare dei bambini.

Loperfido – ha detto in conclusione l’assessore – è un modello anche per noi che abbiamo una responsabilità politica e non stupisce che proprio a lui venga attribuita la frase ‘Se un servizio è a misura di bambino, è a misura di tutta la città’. Portatore di conoscenze scientifiche e di valori a cui ancorava convintamente il suo agire quotidiano, da amministratore del Comune di Bologna, con la chiusura dei manicomi e delle scuole speciali, oltre che con il potenziamento dei servizi sociali presenti sul territorio, è stato capace di realizzare il suo progetto che coincideva con il sogno e i bisogni umani di migliaia di ragazzi”.

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