Introduzione

L'esame, anche sommario, degli strumenti e delle modalità utilizzati dagli organi e dalle strutture regionale per comunicare tra di loro e con gli interlocutori esterni - cittadini, istituzioni pubbliche, imprese, associazioni, scuole - presenta un quadro alquanto variegatoe sotto certi aspetti contraddittorio che, in molti casi, confligge con le esigenze di chiarezza, trasparenza e semplificazione della Pubblica amministrazione.

E' emblematico, a tale riguardo, il caso della carta da lettera, che i dipartimenti e, talora, le singole strutture, utilizzano al di fuori di qualsiasi contesto unitario con un uso molto disinvolto dello stemma e del logotipo della Regione, dei caratteri tipografici e dei dati identificativi di chi scrive, omessi o riportati solo parzialmente.

Queste osservazioni, d'altra parte, sono valide anche per gli atti e i provvedimenti della Regione e dei dirigenti, per i mezzi impiegati nelle campagne pubblicitarie (manifesti, dépliants, inviti), per la segnaletica, la letteratura istituzionale (pubblicazioni, atti, convegni) e, in certi casi, per le applicazioni informatiche.

Il discorso, fatte salve le opzioni estetiche, investe, com'è evidente, sia la natura che la qualità dei rapporti che l'Ente vuole intrattenere con i cittadini.

La definizione di tali rapporti, orientati sempre più a intercettare e soddisfare in modo dialettico le esigenze degli "utenti", fa perno anche sullo sviluppo della Società dell'informazione che rivoluzionando i tradizionali modelli organizzativi ed operativi della P.A., ne riduce il tasso di lentezza e di burocrazia e innesca, nel contempo, un cambio di mentalità sia in chi eroga i servizi che in chi li riceve.

In questo contesto si collocano gli sforzi rivolti all'utilizzazione, al potenziamento e all'ampiamento della rete informatica regionale che, come un vero e proprio sistema nervoso, deve regolare i flussi informativi interni all'Ente e quelli in entrata e in uscita.

Le dimensioni sempre più ampie di tali flussi e la molteplicità dei mezzi che li veicolano rimandano, perciò, a una visione d'insieme e alla necessità di un'integrazione strategica degli strumenti utilizzati con un'attenzione particolare agli elementi esteriori e formali degli atti (siano essi delibere, comunicati, lettere etc.), legandoli a canoni applicativi funzionali a un'idea di coesione e caratterizzazione sia nei confronti dei dipendenti che degli interlocutori esterni.

Da qui l'adozione del "Manuale d'uso del marchio regionale", che poggia essenzialmente su due idee:

  1. lo stemma e il logotipo della Regione, sulla base dei criteri costitutivi fissati nella legge regionale n.12 del 1973, devono trovare applicazione uniforme (caratteri, grandezze, proporzioni, colori) in tutte le manifestazioni della comunicazione: modulistica, segnaletica, letteratura e pubblicità istituzionali.
  2. i documenti epistolari interni o destinati ai cittadini e alle imprese, alle associazioni e alle scuole devono sempre e comunque, per una elementare esigenza di chiarezza e per far sapere ai cittadini chi è il responsabile di determinati atti e procedimenti, riportare gli elementi identificativi che facciano facilemente risalire all'autore (indirizzo, telefono, fax, e-mail) e alla struttura che emette il documento.

Queste regole minime devono essere rispettate da tutti coloro che a qualsiasi titolo (tipografi, grafici, dipendenti della Regione) utilizzano il logo sia nella versione cartacea che in quella digitale.

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