MONTESCAGLIOSO DELIBERA SU REFERENDUM ABROGATIVO NO TRIV
08.09.2015
ore 17:42
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AGR
"Mediterraneo no triv ha inviato a tutti i comuni della Basilicata, la bozza di delibera per sollecitare la Regione Basilicata a promuovere il referendum abrogativo dell’art.35 del D.L. 22 giugno 2012, n. 83- Disposizioni in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi- convertito con Legge del 7 agosto 2012 n. 134, meglio identificato come Decreto Sviluppo". Lo rende noto, in un comunicato stampa, lo stesso movimento.
"L’art. 35, comma 1, del “Decreto Sviluppo” nell’introdurre il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi entro il limite delle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno alle aree marine e costiere protette, tuttavia ha fatto salvi, dal predetto divieto, tutti i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 29 giugno 2010 n. 128 ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, con ciò consentendo il riavvio dei procedimenti per l’innanzi interrotti dalDecreto Legislativo n. 128 del 2010.
Sono numerosissimi i procedimenti ricadenti entro le 12 miglia marine e in corso alla data di entrata in vigore del decreto Prestigiacomo e interessano gran parte del Mar Ionio, del Canale di Sicilia e del Mar Adriatico, così come si rileva dalla pubblicazione sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Poiché al summit di Termoli ha fatto seguito, cinque giorni più tardi, un secondo incontro tra il Sottosegretario Vicari ed i Governatori delle Regioni Puglia e Basilicata, e con l’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, nel corso del quale, come riferisce il MISE,
“i rappresentanti delle Regioni hanno manifestato la loro contrarietà all’avvio delle attività di prospezione e ricerca offshore nello Ionio e nell’Adriatico in quanto contraddittorie rispetto alle politiche avviate dalle stesse Regioni, chiedendo al Governo una moratoria di questi programmi. Il sottosegretario Vicari, ascoltate le posizioni delle Regioni, si è impegnata ad approfondire questi temi con il ministro Federica Guidi e con la presidenza del Consiglio annunciando un nuovo incontro con le Regioni da convocare entro la prossima settimana”. “In mancanza di chiarezza, o comunque se non si trova un'intesa, i consigli regionali che lo riterranno - queste le parole del Presidente della Regione Puglia - potranno avviare, come previsto dalla Costituzione, la procedura del referendum contro le norme che consentono le trivellazioni”.
E’ quindi, giunto il momento - scrive ancora Mediterraneo No triv - di dare attuazione alle dichiarazioni di intenti così espresse e i comuni della Basilicata hanno un ruolo determinante perché il Mar Ionio è interessato da un gran numero di richieste di ricerca di idrocarburi".
Mediterraneo no triv ha anche inviato, oltre alla bozza di delibera che i comuni possono adottare per sollecitare, in tal senso, il Governo Regionale, anche l’appello rivolto dal Coordinamento Nazionale no triv e da altre associazioni.
"Intanto, il primo comune a deliberare per il referendum abrogativo dell’art. 35 del Decreto Sviluppo, è stato il Comune di Montescaglioso con delibera di Giunta N. 102 del 2.9.2015.
Per tutti gli altri il tempo stringe perché la Regione può promuovere il referendum abrogativo, con altre regioni, entro e non oltre il 30 settembre 2015".
Bas04
"L’art. 35, comma 1, del “Decreto Sviluppo” nell’introdurre il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi entro il limite delle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno alle aree marine e costiere protette, tuttavia ha fatto salvi, dal predetto divieto, tutti i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 29 giugno 2010 n. 128 ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, con ciò consentendo il riavvio dei procedimenti per l’innanzi interrotti dalDecreto Legislativo n. 128 del 2010.
Sono numerosissimi i procedimenti ricadenti entro le 12 miglia marine e in corso alla data di entrata in vigore del decreto Prestigiacomo e interessano gran parte del Mar Ionio, del Canale di Sicilia e del Mar Adriatico, così come si rileva dalla pubblicazione sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Poiché al summit di Termoli ha fatto seguito, cinque giorni più tardi, un secondo incontro tra il Sottosegretario Vicari ed i Governatori delle Regioni Puglia e Basilicata, e con l’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, nel corso del quale, come riferisce il MISE,
“i rappresentanti delle Regioni hanno manifestato la loro contrarietà all’avvio delle attività di prospezione e ricerca offshore nello Ionio e nell’Adriatico in quanto contraddittorie rispetto alle politiche avviate dalle stesse Regioni, chiedendo al Governo una moratoria di questi programmi. Il sottosegretario Vicari, ascoltate le posizioni delle Regioni, si è impegnata ad approfondire questi temi con il ministro Federica Guidi e con la presidenza del Consiglio annunciando un nuovo incontro con le Regioni da convocare entro la prossima settimana”. “In mancanza di chiarezza, o comunque se non si trova un'intesa, i consigli regionali che lo riterranno - queste le parole del Presidente della Regione Puglia - potranno avviare, come previsto dalla Costituzione, la procedura del referendum contro le norme che consentono le trivellazioni”.
E’ quindi, giunto il momento - scrive ancora Mediterraneo No triv - di dare attuazione alle dichiarazioni di intenti così espresse e i comuni della Basilicata hanno un ruolo determinante perché il Mar Ionio è interessato da un gran numero di richieste di ricerca di idrocarburi".
Mediterraneo no triv ha anche inviato, oltre alla bozza di delibera che i comuni possono adottare per sollecitare, in tal senso, il Governo Regionale, anche l’appello rivolto dal Coordinamento Nazionale no triv e da altre associazioni.
"Intanto, il primo comune a deliberare per il referendum abrogativo dell’art. 35 del Decreto Sviluppo, è stato il Comune di Montescaglioso con delibera di Giunta N. 102 del 2.9.2015.
Per tutti gli altri il tempo stringe perché la Regione può promuovere il referendum abrogativo, con altre regioni, entro e non oltre il 30 settembre 2015".
Bas04
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