DUE RISTORANTI LUCANI STELLATI NELLA “GUIDA MICHELIN”


Fanelli: “Siamo orgogliosi per l’ambito riconoscimento ottenuto, dando lustro a un intero territorio, dove la ristorazione può contare su materie prime della migliore qualità e chef di comprovate esperienze”

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Le recensioni dedicate ai due ristoranti, nella guida stellata, puntano sulla creatività e l’elevato standard qualitativo offerto dalle strutture lucane, con particolare attenzione alle materie prime e alla rivisitazione dei piatti della nostra terra.
Per il “Don Alfonso 1890 San Barbato” di Lavello, “troviamo l'ispirazione non solo dei proverbiali classici – è scritto nella ‘Guida Michelin’ - ma anche rivisitazioni di ricette più regionali con la massima esaltazione d’ingredienti locali come il peperone crusco. Una cucina moderna, tecnica, volta a dare voce a piccole produzioni del territorio e a sapori dimenticati. Ottima selezione di vini del sud, e non solo, a complemento di una tappa gastronomica da non perdere.”
Parole di elogio anche per il ristorante “Vitantonio Lombardo” di Matera: “Piatti creativi si affiancano ad una linea più territoriale, ma pur sempre rivisitata con gusto moderno, e nuove ricette in un menu che può andare dalle cinque alle dodici portate. Di origini lucane, Vitantonio Lombardo ha il merito di aver portato la prima stella Michelin nella storia di Matera”.
“Siamo orgogliosi per l’ambito riconoscimento ottenuto da due ristoranti della Basilicata che si confermano nuovamente tra i big dell’alta cucina italiana – commenta il vicepresidente e assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Fanelli – dando lustro a un intero territorio, dove la ristorazione può contare su materie prime della migliore qualità e chef di comprovate esperienze. Facciamo i complimenti da un lato alla famiglia Iaccarino la quale ha portato al ‘San Barbato’ la stessa filosofia e la stessa passione che hanno reso il ‘Don Alfonso 1890’ uno dei più importanti ristoranti al mondo; dall’altro al lucano Vitantonio Lombardo il quale, dopo un lungo peregrinare presso alcune delle migliori corti gastronomiche italiane e internazionali, ha deciso di tornare a cucinare nella propria terra”.
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