“A 65 anni dalla liberazione del nostro popolo dalla dittatura i diritti vengono cancellati”. Lo afferma il segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe. E aggiunge:
“Nel nostro paese si va affermando una strana concezione della democrazia e tutti ormai si dichiarano riformisti, evitando accuratamente di considerare il merito reale delle riforme che si vogliono attuare. La CGIL continua a denunciare una forte regressione delle leggi che tutelano i diritti dei lavoratori a partire dalla netta contrarietà alla controriforma del diritto e del processo del lavoro. Per questi motivi abbiamo indetto per il 26 aprile una giornata di mobilitazione in cui si terranno presidi sotto le prefetture della città di Potenza e Matera, per ribadire il netto no al Governo che sta tentando di mettere in atto con il disegno di legge 1167/b che, nonostante qualche modifica apportata in Commissione Lavoro alla Camera, resta un impianto normativo sbagliato e pericoloso, che continua a mantenere punti evidenti di incostituzionalità e indebolisce definitivamente le tutele per il soggetto debole: Il lavoratore.
Per questo la mobilitazione proseguirà con maggiore forza, coinvolgeremo tutte le lavoratrici e i lavoratori attraverso una informazione capillare per dare maggiore consapevolezza sulla lesione profonda dei diritti e delle tutele. Le riforme si fanno per l'interesse generale, non per cancellare diritti che sono stati conquistati nel corso degli anni, non per peggiorare le condizioni dei lavoratori e ridurne la libertà.
L'attuale legislazione del diritto del lavoro affonda le sue radici storiche nella nostra costituzione che e' nata dalla liberazione del nostro paese dall'oppressione della dittatura nazifascista, quindi e' chiaro il disegno di chi vuole sovvertire tali principi.
È nostro compito, oggi, difendere l'art. 18 dello statuto dei lavoratori, anche per difendere la Carta Costituzionale che, si badi, rimane ancora di grandissima attualità. Questo è il nesso forte che la classe lavoratrice ha saputo costruire con le lotte, con la difesa della Costituzione Repubblicana e quindo dell'essenza stessa della democrazia e della libertà nel nostro paese.
Tuttavia, i diritti non sono dati per sempre, e ce ne rendiamo conto soprattutto quando i Governi vogliono cancellarne i contenuti con supposte “riforme”che non fanno altro che aumentare le disuguaglianze.
Questo grazie anche ad una flebile opposizione che non assume i temi del lavoro come questione centrale della sua azione dentro e fuori il parlamento.
Non possiamo permettere che il lavoratore continui a rimanere l'anello debole, la parte indifesa di un sistema che riesce a far valere il suo potere solamente nei confronti delle parti più deboli.
La CGIL Basilicata fa appello a tutti I lavoratori,agli uomini di cultura,alla società, ai rappresentanti delle istituzioni perché assumano iniziative di pressioni sul parlamento per la difesa della carta costituzionale e dei suoi valori. Inoltre, invita tutti i parlamentari lucani ad esercitare una azione incisiva perché il disegno di legge 1167/b venga depurato da tutti quegli elementi incostituzionali che ne fanno un attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori ed alla dignità stessa del lavoro e dei lavoratori e lavoratrici”.
(bas – 04)