''Le indicazioni della recente Assemblea Nazionale dell’Api hanno un impatto diretto sull’avvio della nuova legislatura regionale, sia in termini di proposte politiche intorno alle sei priorità indicate (occupazione, federalismo, ecologia, riforma del fisco nazionale e locale, sistema elettorale e giustizia), che hanno un’influenza diretta sull’agenda politico-istituzionale che ci attende in Basilicata come maggioranza di centrosinistra, che di prospettiva per la costituzione del terzo polo”. E’ quanto si sostiene in una nota della segreteria regionale della Basilicata dell’Api. “E’ il caso di precisare che noi non pensiamo ad un nuovo Cln (Comitato Liberazione Nazionale) o a un nuovo Ulivo, ma ad un Cln rispetto alla cattiva politica, fenomeno trasversale, che non produce nulla e fa disonore all'Italia. Per questa ragione anteponiamo i bisogni del Paese di oggi, ma anche quelli visti in prospettiva, partendo dall’impegno civile a rilanciare i valori morali, un punto etico alto, perché questo bipolarismo, come noi abbiamo precisamente indicato, è entrato in crisi. A chiunque voglia condividere con noi, nel tempo che viene, nuovi scenari politici, noi – sottolinea la nota dell’Api – chiediamo di condividere l’analisi che porta a questa solare verità. La dinamica ventennale del bipolarismo non ha portato l’Italia a un maturo confronto tra coalizioni; esso non è divenuto “mite”, ma si è basato su un totale antagonismo di pro/anti Berlusconi, che allontana persino le più basilari ed ovvie convergenze repubblicane; spinge le coalizioni, anziché a misurarsi “al centro”, a sbilanciarsi verso le estreme; non ha visto nascere un agognato “centrodestra europeo”, né un partito democratico capace di fondare un nuovo pensiero e di lasciare alle spalle i limiti delle culture delle sinistre del XX secolo. L’Italia dei contemporanei Guelfi e Ghibellini è inchiodata, da una parte, su una destra che ha scelto il modello populista, personale, plebiscitario; dall’altra, su una sinistra che ha molte anime sinceramente riformiste, ma che non riesce neppure a definire se stessa (tra i pro-presidenzialisti e i loro contrari; tra i tifosi delle primarie e i loro critici; tra gli irriducibili giustizialisti e i loro avversari; tra i liberali timidi e i post-comunisti orgogliosi). L’alternativa al bipolarismo si costruisce imboccando la strada che fa tornare l’Italia a crescere. Lavoreremo dunque – conclude la nota dell’Api – per una “unità repubblicana” di cui Alleanza per l'Italia si fa promotrice. Con Api si dovrà discutere, e sarà una discussione fondata sui contenuti”.
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