Pronti al varo contratti di rete e fondi di garanzia. Rifinanziato il bando Valbasento. Disponibili 200 milioni di euro entro fine anno. Pronta al riforma dei Consorzi. Allarme comune per il disinteresse al Mezzogiorno.
Condivisione dello sforzo per individuare strumenti di sostegno all’economia, preoccupazione per il clima di disinteresse nei confronti del Mezzogiorno, consapevolezza che la strategia comune deve vedere al tavolo della decisione, con la Regione, sia il mondo delle imprese che i sindacati. Sono tanti i punti di condivisione che si sono riscontrati questa mattina nell’incontro che tra la Giunta regionale del presidente della Regione Vito De Filippo, affiancato dal vice presidente Agatino Mancusi e dagli assessori Rosa Gentile, Attilio Martorano, Rosa Mastrosimone ed Erminio Restaino, e una folta delegazione di Confindustria Basilicata, guidata dal presidente Pasquale Carrano, il presidente vicario Pasquale Lorusso, e il direttore Giuseppe Carriero.
Un incontro chiesto da Confindustria e accolto di buon grado, dall’esecutivo lucano “anche perché – ha detto il presidente De FIlippo aprendo i lavori – in un momento di crisi come quello attuale bisogna riuscire a far convergere gli sforzi per dar risposte alle esigenze del territorio”. E il tavolo del confronto, pur partendo da temi e considerazione di carattere strategico, ha affrontato anche questioni di dettaglio, sullo stimolo anche di un documento di “priorità” portato da Confindustria che ha trovato positivi riscontri da parte della Regione trattandosi di punti già inseriti nel programma di Governo e per gran parte in avanzata fase di realizzazione. Le ciriticità, invece, riguardano tutte la sottovalutazione della questione Mezzogiorno a livello nazionale. “Se non ci sarà un ritorno dell’attenzione nazionale sul Mezzogiorno – ha spiegato De Filippo – il riallineamento alle aree forti del Paese sarà un’impresa disperata se non impossibile”, “c’è uno scenario nazionale – ha aggiunto Carrano – che sembra pregiudicare le nostre regioni”. Ma queste motivazioni spingono ancor di più a fare tutto quanto possibile per superare le difficoltà della crisi.
Tre, in particolare, gli strumenti proposti da Confindustria per le politiche di sviluppo e di sostegno finanziario nell’ambito di sette proposte di intervento. Il primo è il credito d’imposta Regionale per i nuovi investimenti in Basilicata e per l’incremento dell’occupazione “per garantire – ha spiegato Carrano – in via automatica (senza intermediazioni o lungaggini burocratiche), alle imprese che investono nell’acquisto di beni strumentali materiali ed immateriali e a quelle che assumono nuovi lavoratori con contratti a tempo indeterminato, una compensazione di imposte e contributi da versare”. Una esigenza condivisa dal governatore De Filippo che ha ricordato come “la Svimez ha affermato qualche giorno fa che dalla fine della legge 488 non ci sono state più politiche industriali nel Mezzogiorno e l’orientamento della Regione, anche in un periodo in cui viene imposto grande rigore, è di non tagliare un solo euro allo sviluppo”. In questo senso anche la seconda richiesta delle imprese, ossia il Contratto di Programma Regionale “per sostenere l’investimento diretto sul territorio di imprese medie e grandi e per le aggregazioni di quelle piccole con l’obiettivo di potenziare le filiere produttive e promuovere la costituzione di reti d’impresa”. Una richiesta addirittura prevenuta dalla Regione che, nei giorni scorsi, con le Camere di Commercio, aveva già avviato l’impianto per i “contratti di rete”. “In una regione dove il 97 per cento delle imprese ha meno di 10 dipendenti – ha spiegato De Filippo – reti che organizzino le attività in filiere produttive sono una necessità. E questa è una direzione che la Regione ha già intrapreso”. E anche sul terzo strumento proposto da Confindustria la Regione si è fatta trovare pronta. Gli imprenditori hanno chiesto un Fondo di Garanzia Regionale per i nuovi investimenti e per il consolidamento delle passività a breve “per rafforzare – ha spiegato Carrano – la struttura patrimoniale agevolando le politiche d’investimento delle imprese lucane oltre a facilitarne il consolidamento dei debiti a breve in nuovi finanziamenti a medio termine”. E sul punto l’assessore Restaino ha annunciato già la disponibilità di 35 milioni di euro rivenienti dal Fesr per costituire il fondo di garanzia per nuovi investimenti a cui, ha aggiunto il presidente De Filippo, si uniranno altri fondi propri della Regione e provenienti dalle royalty del petrolio per consentire anche gli interventi di consolidamento che i fondi europei Fesr non consentono. E ancora il dialogo ha trovato punti di rispondenza sugli altri punti portati in discussione da Confindustria, come il Patto per sviluppo, lavoro e coesione, sul quale il governatore De Filippo ha rilanciato chiedendo di fare quadrato per ottenere il riconoscimento, nell’ambito del Federalismo, dei ruoli di servizio al Paese che ha la Basilicata su temi quali l’acqua e l’energia. Ancora, alla richiesta di nuovi regolamenti per i consorzi Industriali, l’assessore Restaino ha annunciato che la Regione ha definito il nuovo modello di riforma dell’Asi, , anche sotto il profilo dei regolamenti, assicurando la disponibilità della giunta a sottoporlo al confronto con le parti sociali. Per quel che riguarda la richiesta di rilancio del Mercato delle costruzioni, l’assessore alle Infrastrutture Rosa Gentile ha illustrato lo sforzo della regione per sbloccare gli appalti inceppati che ha prodotto, ad esempio, lo sblocco di 4 dei 5 interventi Ater previsti a Matera e va avanti con un monitoraggio puntuale in tutti i comuni. Lo stesso sulla esigenza di nuove infrastrutture evidenziata da Carrano, il presidente De Filippo ha illustrato gli sforzi per ottenere interventi anche con i fondi Fas (attualmente bloccati) e per quel che riguarda gli interventi sul capitale umano chiesti da parte industriale, l’assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone, già forte dei risultatid le tavolo di confronto avviato con Confindustria e sindacati, ha illustrato lo schema di concertazione per individuare le figure da formare annunciando come la riformulazione dei tirocini formativi nella pubblica amministrazione, prevedendo un arco di durata di 6 mesi, lasceranno spazio a progetti di work-experience nel privato, sempre con 6 mesi di formazione ma in questo caso finalizzati a un’assunzione definitiva che sarà incentivata, per due anni, dalla Regione. E convergenze ci sono state anche sulla richiesta di monitorare i tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione anche se, in questo caso, cè da fare i conti con i vincoli nazionali del patto di stabilità.
L’incontro ha avuto anche altri risultati operativi, come l’annuncio dello scorrimento delle graduatorie per il bando Val Basento per il quale già sono state reperite le risorse.
“Vogliamo un contesto capace di stimolare la libera iniziativa – ha detto Carrano – di garantire nuove opportunità, vogliamo un posto dove i nostri figli possano progettare il loro futuro familiare e professionale senza rinunciare a sogni e aspirazioni” e ha espresso apprezzamento per l’azione posta in essere dall’esecutivo regionale e in particolare per l’atteggiamento avuto nella vertenza Fiat. “Abbiamo assistito a reazioni non sempre in grado di tutelare la buona reputazione del territorio – ha detto, mentre il presidente e la Giunat si sono contraddistinti per un grande equilibrio e noi abbiamo bisogno proprio di leader, non di capipopolo”.
“Ognuno – ha osservato il vicepresidente Mancusi, deve fare la propria parte per agevolare lo sviluppo e la Regione è pronta. Sappiamo che la competitività la si crea non soltanto con strumenti economici, ma anche con l’efficienza, e siamo pronti a dare risposte”.
”Noi vogliamo fare sul serio – ha concluso De Filippo – ce la stiamo mettendo tutta. Ma è necessario che anche le imprese facciano la propria parte. Il primo, serio segnale lo daremo con la manovra di assestamento di bilancio, che sarà approvata nei prossimi giorni in Consiglio regionale. Per quanto il momento sia difficile, non taglieremo un solo euro riservato al mondo delle imprese. Anzi, di qui a fine anno metteremo a disposizione del comparto industriale qualcosa come 200 milioni di euro da spendere in modo produttivo, per creare sviluppo e occupazione”.