(Artè) Matera – In serata, alle 21,00, sul palco del Teatro Duni nuova rappresentazione dello spettacolo della Compagnia Lavia Anagni Roma “Molto Rumore per Nulla” di William Shakespeare. La traduzione è di Chiara De Marchi, mentre la regia e scene sono di Gabriele Lavia.
I costumi di Andrea Viotti e lemusiche originali Andrea Nicolini.
L'allestimento della celebre commedia shakespeariana è l'esito di un laboratorio che Gabriele Lavia ha tenuto con una ventina di giovani attori. In questa commedia, come sostiene Gabriele Lavia, sono contenuti alcuni temi chiave del teatro shakespiriano, in primo luogo il dilemma esistenziale tra l'essere e l'apparire, il tema del doppio, dello specchio, della maschera. Dov'è la verità? In ciò che è, in ciò che si deve o in ciò che appare?
Nella solare città di Messina, il ricco Leonato accoglie nella sua magione il principe d'Aragona don Pedro di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L'atmosfera gaia e leggera dell'estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell'imminenza delle nozze di Claudio ed Ero, don Juan, geloso del favore che Claudio gode presso don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle cosÏ di sposare il suo amato. Nulla però potrà impedire all'amore di trionfare sui cattivi sentimenti che saranno giustamente puniti.
Questa, in breve, la trama di un'opera che condensa in sè tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un molto – per fare una sintesi estrema di questa divertentissima opera – che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla. Il nulla evocato nel titolo della pièce: “lo scandalo, il delirio, la rabbia, la rissa, la finzione, la guerra, l'amore… sono l'esito del nulla, certo arriveranno al nulla. La vita allora non è che un'ombra che cammina per davvero, un povero attore che si agita nella scena, per la sua ora, tutto sudore, furia, temperamento… La congiura, la guerra civile che ha visto soccombere il “bastardo” Juan e vincere il “legittimo” Don Pedro, lo scambio di persona tra Ero e Margherita, la finta morte di Ero, la finta figlia di Antonio, le maschere… le maschere… le maschere… tutto questo… tutto questo “rumore” finirà nel nulla come era nato dal nulla e allora… ha ragione Benedetto… Balliamo!”
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