“La situazione che si sta vivendo in questi giorni, presso lo stabilimento Sata di Melfi, con la sospensione di tre lavoratori (di cui uno licenziato) a seguito degli scioperi proclamati per l’aumento di produzione, conferma, da parte della Fiat, un atteggiamento pretestuoso e antisindacale, volto a violare un diritto fondamentale del lavoratore, quale quello dello sciopero, sancito dalla Costituzione e previsto dal contratto. Del resto le ultime vicende che hanno avuto come cornice lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove la casa automobilistica torinese ha condizionato, con l’accordo separato, l’investimento per la ripresa produttiva della fabbrica a condizioni di forte peggioramento dell’organizzazione del lavoro, vanno in tale direzione, non agevolando un clima di sereno confronto tra le parti in un momento in cui è in discussione il futuro del settore auto in Italia”.
E’ quanto hanno dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali Paolo Pesacane e il capogruppo di Sinistra per la libertà Ivan Vito Santoro; quest’ultimo, questa mattina, in consiglio provinciale ha proposto un ordine del giorno, approvato all’unanimità, con il quale si chiede alla Fiat-Sata di Melfi di compiere azioni che tendano al ripristino di ordinarie relazioni sindacali, scongiurando l’attuale clima di tensione tra le parti.
“Quello della Fiat – hanno continuato Pesacane e Santoro – è un attacco inconcepibile contro tre lavoratori, tra l’altro rappresentanti del primo sindacato di stabilimento di Melfi, e contro il principio stesso della concertazione, destinato a ridimensionare i diritti dei lavoratori.
Tale clima di tensione – hanno concluso l’assessore e il capogruppo – è deleterio per tutti e non agevola assolutamente il rilancio del settore auto, né le ricadute occupazionali ad esso connesse. Ricadute ancora più importanti per il nostro territorio provinciale, dove il più importante stabilimento Fiat del Mezzogiorno ha ricevuto rilevanti sovvenzioni pubbliche proprio per la creazione e il mantenimento dell’occupazione”.
BAS 05