(ACR) DIFENSORE CIVICO, NEL 2009 MILLE RICHIESTE DI INTERVENTO

Nel 2009 l’ufficio del difensore civico della Basilicata ha ricevuto 1063 richieste di intervento, a fronte delle 1082 pervenute nel 2008. Le pratiche trattate nel corso dell’anno, comprese quelle rimaste aperte dall’anno precedente, sono state n. 267. Sono stati aperti 213 nuovi fascicoli, di cui 180 si riferiscono alla provincia di Potenza e 33 a quella di Matera. Il maggior numero di richieste d’intervento è pervenuto, come sempre, da parte di singoli cittadini, anche se quelle avanzate da cittadini associati sono aumentate rispetto all’anno precedente (30 contro 21). E’ quanto emerge dalla relazione che il difensore civico regionale, Catello Aprea, ha inviato nei giorni scorsi agli organi regionali ed al Parlamento per illustrare i dati relativi all’attività svolta nel 2009.

“Anche quest’anno – si legge nel documento – la maggior parte degli interventi richiesti al difensore civico regionale ha avuto come destinatari gli enti locali (36,62%), seguiti dagli uffici regionali (20,19%), dalle aziende dipendenti dalla Regione (15,96%) dalle amministrazioni periferiche dello Stato (15,02%) e dalle società erogatrici di servizi (12,21%). Per quanto attiene alle materie oggetto degli interventi, la parte più rilevante riguarda problemi relativi a salute, sicurezza sociale e igiene pubblica (15,49%) organizzazione del personale (11,74%), territorio e ambiente (10,33%). Nell’ ambito degli uffici periferici dello Stato, anche quest’ anno la materia più interessata dalle richieste di intervento è stata quella delle pensioni e delle prestazioni sociali ( 40,63 %). Dei Dipartimenti della Regione, interessati dall’intervento del difensore civico, quelli più coinvolti sono stati il Dipartimento Presidenza della Giunta (32,56%), il Dipartimento Salute e Sicurezza Sociale (18,60%), il Dipartimento Territorio e Ambiente (13,95%) e il Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport (11,63%). Un calo significativo si registra nel numero delle istanze presentate ai sensi dell’art. 25 – comma 4 della legge 241/90 (richieste di riesame a seguito di diniego all’accesso ai documenti amministrativi) che dalle 42 del 2008 sono scese a 20”.

Il tempo medio di avvio di una pratica, vale a dire quello che intercorre tra il deposito della richiesta di intervento e l’invio del primo atto del Difensore Civico, è stato di 5 giorni. Nonostante l’art. 6, comma 1 lett. a) della legge regionale n. 5/2007 obblighi gli uffici richiesti a rispondere senza ritardo e, comunque, non oltre quindici giorni, “non tutti gli uffici regionali sono tempestivi nell’ottemperare a tale prescrizione – spiega Aprea – alcuni debbono essere sollecitati più volte. Anche nel 2009 sono pervenute all’Ufficio del Difensore Civico regionale numerose istanze e segnalazioni, sia scritte che verbali, di cittadini spesso discriminati dalla pratica diffusa del “non ascolto” da parte di apparati amministrativi connotati da inammissibili lentezze e conclamati autoritarismi. Nonostante la carenza strutturale dell’organico, l’Ufficio è riuscito a far fronte alle richieste dei suoi ‘clienti’ in tempi piuttosto contenuti”.

Aprea torna infine sulla soppressione della difesa civica comunale, disposta dalla legge finanziaria 2010, “un provvedimento che cancella con un colpo di spugna più di venti anni di esperienza nel campo della tutela dei diritti dei cittadini a livello locale, ed è gravemente lesivo dei principi di prossimità e di sussidiarietà e, quindi, in definitiva, della stessa democrazia del nostro Paese”.

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