Coldiretti Basilicata è conscia del forte appeal che vanta oggi il Made in Italy ed in particolare l’agroalimentare lucano, sui mercati internazionali. È necessario, quindi, guardare al potenziamento o insediamento di strutture agroindustriali, non solo nell’ottica dell’opportunità occupazionale ma soprattutto nella prospettiva di collegamento con il territorio e con le produzioni che dovranno essere alla base della filiera agroalimentare da implementare. E’ questo il commento di Coldiretti alla sottoscrizione degli accordi tra Regione Basilicata e le due aziende agroalimentari Jonica Juice e Arpor per il potenziamento della produzione negli stabilimenti di Policoro. 12 milioni di euro il contributo massimo concedibile dalla Regione Basilicata alla Jonica Judice, azienda che produce e conserva succhi di frutta e ortaggi, a fronte dei 24 milioni di euro, l’importo complessivo dell’investimento. Altri 4,8 milioni di euro circa saranno erogati dalla Regione Basilicata alla cooperativa Arpor del gruppo Orogel che opera nel settore della surgelazione di prodotti ortofrutticoli, come contributo massimo concedibile per il potenziamento dello stabilimento di Policoro. “Dopo le intese istituzionali e occupazionali -ha affermato il direttore Coldiretti Basilicata Giuseppe Brillante- si deve procedere ai contratti territoriali con le imprese agricole. Restiamo ancora in attesa di essere coinvolti nella formulazione dei piani gestionali di utilizzo delle produzioni agricole del territorio lucano sia dalla due strutture industriali che dalla Regione Basilicata.Per evitare che l’investimento regionale si traduca nell’ennesimo sfruttamento di contributi comunitari e del buon nome del nostro territorio è indispensabile che i piani industriali recuperino subito la formulazione di contratti con le imprese agricole lucane sulla base della qualità dei prodotti ma anche nel rispetto della remuneratività dei costi di produzione oltre che del valore dell’origine territoriale della produzione agricola. E’ necessario incidere sulle regole di rispetto del legame territoriale in quanto è l’unico strumento per fare sistema e poter dar vita al progetto di costruzione della piattaforma logistica per l’ortofrutta lucana previsto dai FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate).”
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