Per il consigliere del Pd, la Scuola di restauro rappresenta un ulteriore tassello che rafforza la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura
“Con la Scuola di alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro, Matera rilancia il ruolo culturale nel Mezzogiorno, ed anche nella sua proiezione nel bacino del Mediterraneo”. Lo ha affermato il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd), secondo il quale la Scuola di restauro “rappresenta un ulteriore tassello che rafforza la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura, e si pone in profonda e intensa sintonia con la rilevante tradizione culturale delle città dei Sassi, cogliendo e valorizzando le opportunità di una sede di studio e di ricerca con le vivaci dinamiche economiche e sociali che hanno permeato il territorio materano”.
“La scelta di approvare ed estendere all’Università di Basilicata e alla Scuola di specializzazione di Archeologia la convenzione fra Regione, ministero dei Beni e le Attività culturali, Istituto centrale per il restauro, Provincia, Comune di Matera e Fondazione Zètema – ha aggiunto Santochirico – riafferma la centralità delle istituzioni accademiche e scientifiche, con i connessi punti di eccellenza, in un circuito virtuoso pubblico-privato, per creare sviluppo ed opportunità di crescita”.
“Si rilancia con forza, oggi – un progetto di città che ha puntato su ambiente, cultura, turismo e ricerca per ridisegnare la propria fisionomia e la propria prospettiva. Penso, oltre che alla Scuola di restauro, alla film commission come all’osservazione della Terra, nonché alla creatività pluriforme, variegata e policroma di esperienze individuali e associative che nei decenni hanno contribuito generosamente alla creazione di questo particolare capitale sociale”.