Alla vigilia di un nuovo aumento della Tarsu a Potenza la Uil rilancia la battaglia sulla riforma del fisco sia nazionale che locale.
Secondo il Rapporto sui Rifiuti Solidi Urbani nelle 104 città capoluogo di provincia, una famiglia con quattro componenti che vive in un appartamento di 80 mq a Potenza ha pagato nel 2009 come tariffa per i rifiuti solidi urbani 174,80 euro (2,18 euro al mq) con un incremento tra il 2005 e il 2009 del 6,4% in più. A Matera invece la tariffa è più economica e la stessa famiglia ha pagato 100,30 euro (1,26 euro al mq) vale a dire la stessa tariffa del 2005.
La ricerca, spiega Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil, ha preso come campione un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 mq., un reddito imponibile ai fini IRPEF di 36.000 euro ed un reddito ISEE di 17.812 euro. Gli importi sono comprensivi delle addizionali comunali ex ECA per la TARSU (10%), dell’IVA (10%) per chi applica la tariffa, e del Tributo Provinciale Ambientale (TEFA) che può variare da un minimo dell’1% fino ad un massimo del 5%.
CITTA’ “CARE” E CITTA’ “ECONOMICHE”
In una ideale classifica emerge, che tra le città più care ci sono Napoli, con un prelievo, di 362,50 euro medi annui (4,53 euro al mq.); Salerno 330,00 euro (4,12 euro al mq,); Siracusa 325,68 euro (4,07 euro al mq.); Livorno 323,85 euro (4,05 euro al mq.); Benevento 323,80 euro (4,05 al mq.); Caserta 314,60 euro (3,93 al mq.); Latina 313,20 euro (3,92 euro al mq); Lucca 295,32 euro (3,69 euro al mq.); Agrigento 293,08 euro (3,67 euro al mq.), Catania 292,00 euro (3,65 euro al mq.).
Per quanto riguarda le città “più economiche”, ad Isernia si paga mediamente 78,10 euro € (0,98 euro al mq.); a Matera 100,30 euro (1,26 euro al mq.); a Cremona 111,30 euro (1,39 euro al mq.); a Campobasso 111,40 euro (1,39 euro al mq.); a Vibo Valentia 113,20 euro (1,41 euro al mq.); a Pescara 117,76 euro (1,47 euro al mq.); a Reggio Calabria 119,69 euro (1,49 al mq.); a Pordenone 124,00 euro (1,55 euro al mq.); a Viterbo 127,88 euro (1,60 euro al mq.); a Novara 129,60 euro (1,62 euro al mq.).
I dati – commenta Vaccaro – dimostrano come, nonostante il blocco delle imposte locali, la pressione fiscale nel nostro Paese aumenti di anno in anno, e, per questo tributo, a pagare sono tutte le famiglie, in quanto tale imposta grava sia sui proprietari che sugli affittuari degli immobili. Di tutto questo si dovrà tenere conto nell’annunciata riforma fiscale a partire dall’armonizzazione dei 21 regimi fiscali regionali diversificati, degli 8.103 regimi fiscali comunali, dei 104 o 110 (non sappiamo più quante siano le Province) regimi fiscali provinciali. La riforma del fisco, di cui tanto si parla, deve partire da un punto ben preciso anche a livello locale: meno tasse sui salari e sulle pensioni.
Quanto alla vicenda dell’IVA che il Governo non vorrebbe restituire agli utenti, è insostenibile – dice ancora il segretario della Uil – che, quando a pagare sono i lavoratori e pensionati occorre essere puntuali e precisi, e, quando viceversa, si tratta di restituire quanto indebitamente versato, si fanno norme per sbarrare la strada ai rimborsi.
Per questo la UIL chiede al Governo e all’ANCI un incontro urgente per trovare una soluzione condivisa sulle modalità di restituzione degli importi dell’IVA indebitamente pagati, per dare una risposta certa ai diritti dei cittadini contribuenti. Analoga richiesta sarà presentata all’ANCI Basilicata per esaminare in dettaglio la situazione delle tariffe in tutti i comuni lucani.
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