(Artè) Potenza – Oggi, il centro d'arte e cultura Delta, presso la Biblioteca nazionale presenta l'opera di Teri Volini Hieros Gamos, le Sacre Nozze. Uno sposalizio inusuale, il passaggio dall'angusta visione dell'amore convenzionale ad un amore più vasto ed universale L'appuntamento in occasione della giornata delle donne.
Si tratta di una Installazione realizzata con una foto in gigantografia cm. 120 x 100 su banner; un velo rotondo in tulle bianco dal diametro di cm 60 con ricamo a smerlo e applicazioni in organza; un velo in tulle azzurro di mt.6; un velo in tulle viola di mt. 2 con applicazioni di fiori di stoffa; due più corti veli in tulle rosso e arancio.
L'immagine che fa da sfondo alla installazione – nella foto scattata nel parco Sempione a Milano dall'artista austriaca Hèlène Gritsch – si riferisce ad una performance-azione simbolica in Body Art nella quale l'artista usa il suo stesso corpo come strumento espressivo.
L'immagine è stata poi contornata da veli in tulle, ognuno dei quali ha un suo significato rappresentato dal colore; il viola con fiori ad esempio, porta con sè è l' augurio che fiorisca la vera unione; quello di un intenso azzurro ci fa volare nello spazio iperuranio; quello rosso rappresenta il coraggio, e cosÏ via. Quello bianco – peraltro un velo non da sposa ma da prima com/unione – indica la possibilità di un nuovo stato di partenza. Diversificazione.
In Hieros Gamos la donna ha la possibilità di identificarsi – grazie a una superiore coscienza di sè e tramite l'Artista che ne presentifica l'essenza – in una figura tanto inusuale per i nostri schemi mentali e culturali quanto normale in tutte le più antiche sebbene misnosciute civiltà: quella della Ierofante, colei che manifesta il sacro.
Nella performance realizzata dall'artista, questa donna-sacerdotessa – al tempo stesso officiante e protagonista del sacro rito – celebra uno Sposalizio speciale, la mistica unione con la Madre Terra: con gli alberi, con il sole, con l'aria, con tutte le creature, con gli esseri visibili e invisibili, in una parola con il Tutto di cui siamo parte…
Avviene poi un altro passaggio: la sacralità della Celebrazione è tale da far superare ogni questione di “genere” e permette ad ogni essere umano, maschile o femminile che sia, la partecipazione attiva alla cerimonia; ed ecco che ciascuno – diventando celebrante e sposo a sua volta – può essere a pieno titolo protagonista di questo ricongiungimento con l'Anima.
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