“Garantire la gestione pubblica delle risorse idriche, recependo il principio dell’acqua quale ‘bene comune dell’umanità’”. E’ lo scopo della mozione presentata dalla consigliera regionale Emilia Simonetti (Prc) il 24 novembre 2009 ed ancora non discussa in Consiglio regionale. Una mozione “supportata dalla considerazione che la Regione Basilicata, nonché le Province ed i Comuni lucani – afferma Simonetti – hanno già manifestato il proprio intento di mantenere il controllo pubblico del ciclo integrato dell’acqua, compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati, ricercando condizioni di maggiore efficienza di gestione del servizio, sia attraverso Acqua spa, società di capitali ad esclusiva partecipazione pubblica per l’approvvigionamento idrico primario – (lr n. 21/2002) sia con la costituzione, il 30 luglio 2002, della società per azioni Acquedotto Lucano spa, partecipata unicamente dagli enti locali regionali, a cui è stata affidata, in via esclusiva, la gestione del servizio idrico integrato (deliberazione Ato n.19/2002)”.
A parere di Simonetti “l'acqua è bene essenziale ed insostituibile per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi e, pertanto, la disponibilità e l’accesso a tale risorsa costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli previsti dall’art. 2 della Costituzione Italiana. Peraltro, il bene acqua, pur essendo rinnovabile, per effetto dell’azione antropica, può esaurirsi: occorre quindi una responsabilità individuale e collettiva che induca ognuno di noi a prendersi cura di tale risorsa, ad utilizzarla con saggezza, e conservarla affinché sia accessibile a tutti nel presente e disponibile per le future generazioni”.
“Per sostanziare il principio del diritto dell’acqua come universale e inalienabile, nonché per rinnovare il sistema di tariffazione agevolata per le fasce sociali meno abbienti, predisponendo un sistema che assicuri maggiore responsabilizzazione degli utenti e politiche di risparmio idrico – aggiunge Simonetti – appare opportuno introdurre, all’interno dell’ordinamento regionale, la definizione del servizio idrico integrato come servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica. Nel condividere sostanzialmente gli obiettivi del movimento mondiale per il diritto all’acqua, che coinvolge un sempre maggior numero di Enti Locali in tutto il Paese, appare opportuno che la Regione Basilicata si doti degli strumenti istituzionali e di un quadro legislativo di riferimento per sviluppare un’azione in tal senso”.
“Pertanto, con la mozione da me presentata, e che richiamerò alla discussione martedì prossimo 9 febbraio, si impegna la Giunta a promuovere tutte le iniziative necessarie al mantenimento del servizio sotto il controllo pubblico del ciclo integrato dell’acqua, compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione), nonché a favorire principi di equità, giustizia e rispetto per l'ambiente. Tale impegno, a mio avviso, è funzionale anche alla promozione di un dibattito che affronti democraticamente il problema dell’accesso all’acqua prima che possa diventare una causa di tensioni e conflitti all'interno della comunità internazionale, prima, cioè che il problema della gestione di tale risorsa diventi una emergenza. Questa scelta politica rappresenta il passaggio obbligato per raggiungere autentici percorsi di pace a livello territoriale, nazionale ed internazionale”.