Nuovo incontro in Regione con Anas e Comune di Maratea per risolvere il problema dell’interruzione al traffico sulla statale 18. Il Dipartimento regionale alle Infrastrutture ha ricordato gli interventi finora realizzati ed ha proposto interventi per riaprire l’arteria in tempi ragionevoli.
E’ stato concordato di non interrompere i lavori di somma urgenza e di accelerare al massimo le procedure per ridurre i disagi alla popolazione, ma sempre nel rispetto delle leggi e della sicurezza.
Nel corso dell’incontro è stato ricordato che il Compartimento ANAS della Basilicata Il 12 febbraio scorso ha chiuso un tratto della Statale 18 a causa della caduta di numerosi massi di notevoli dimensioni che hanno comportato danni sia alla sede stradale che alle opere di difesa (reti paramassi) a margine della stessa.
I funzionari della Regione hanno accertato che il costone roccioso, costituito da materiale altamente fratturato e con diffusa presenza di blocchi e lastre in precario stato di equilibrio, per quanto è stato possibile osservare a vista, presenta varie nicchie di distacco la cui origine non risulta facilmente databile; i crolli più consistenti, accertati sulla S.S. 18, sono dislocati in cinque punti dalla stessa e concentrati in un tratto di circa 100 metri; sia nella pendice a monte della strada che a valle sono attualmente adagiati un numero considerevole di detriti di notevoli dimensioni che potrebbero mobilitarsi anche a seguito di urti, condizioni metereologiche sfavorevoli ed eventuali scosse sismiche di modesta entità.
Per individuare con maggiore precisione i punti di distacco e le traiettorie di caduta dei massi ed eventuali futuri crolli anche dei detriti sparsi sulla pendice, si è ritenuto opportuno procedere ad una osservazione dall'alto del costone roccioso con l'ausilio di elicottero producendo riprese filmate e fotografiche e contestualmente ad ispezione a terra, mediante utilizzo di personale specializzato.
Le indagini hanno evidenziato che Il grado di fratturazione del costone roccioso sub verticale è risultato più accentuato rispetto a quanto emerso nei primissimi accertamenti ed inoltre, sulla base di perlustrazioni effettuate dai sottoscritti all'apice della parete, si è riscontrata una diffusa presenza di grossi blocchi detritici sparsi sulla pendice. Analoga situazione è stata riscontrata sul versante posto tra il piede della parete rocciosa e le barriere paramassi (danneggiate) realizzate dall'ANAS nel 1998 ed altri blocchi sono presenti nella vegetazione posta tra la S.S. 18 ed il litorale sottostante. E' stata individuata la nicchia di distacco del masso principale, di notevoli dimensioni, ubicata a circa metà dell'altezza del costone verticale e quindi ad una quota di circa 350 metri, che nel crollo si è frantumato ed ha provocato danni in più punti della SS. 18 la cui traiettoria di caduta è proseguita oltre la stessa strada.
Sulla base delle risultanze dei sopralluoghi effettuati è stata redatta una perizia che prevede lavori per 700mila euro (che si dovranno sommare ai 700mila euro messi a disposizione dall’Anas) necessari per la messa in opera di una barriera paramassi della lunghezza di 250 metri con altezza di 5, l'utilizzo di elicottero per il trasporto della stessa e delle attrezzature necessarie alla realizzazione delle fondazioni e degli ancoraggi e altri interventi.
La messa in opera della barriera, ubicata nel tratto mediano tra le barriere Anas ed il piede della parete rocciosa, consentirà la riparazione e/o sostituzione in sicurezza delle opere Anas danneggiate e costituirà ulteriore opportuna protezione della strada dai possibili crolli.
Intervento ulteriormente risolutivo, proposto dai tecnici, potrebbe essere il prolungamento della barriera paramassi e dalla apposizione di teli in fune ancorati in corrispondenza di vari punti del costone verticale e della pendice sovrastante che al momento non trovano copertura nelle somme preventivate.