Falotico auspica maggiore cooperazione istituzionale tra governo nazionale e Regione.
“La zuffa in corso sullo sconto benzina è la misura di un dibattito politico che ha completamente smarrito il senso della realtà”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, riferendosi alla querelle in corso tra Regione e governo sul decreto attuativo che dovrebbe incrementare le royalties sulle estrazioni di petrolio. “Mentre la politica litiga – osserva Falotico – si perde di vista quello che dovrebbe essere il vero obiettivo comune da perseguire, ovvero mettere a valore la cospicua ricchezza regionale derivante dalle estrazioni petrolifere per sostenere la ripresa economica”.
Per il numero uno della Cisl lucana “lo sconto benzina varato dal Parlamento, così come lo sconto sul prezzo del gas a uso familiare voluto dal governo regionale, se da un lato rappresentano un aiuto concreto al bilancio familiare, benché oggettivamente esiguo, dall'altro non possono esaurire il dibattito sulla politica energetica. Serve una visione più alta ed ambiziosa – continua Falotico – nel tracciare gli indirizzi di un ambito che può rappresentare una leva fondamentale per la crescita economica della nostra regione. In questo senso la Basilicata è chiamata a giocare una partita di straordinaria importanza geo-economica con l'obiettivo di tradurre le proprie risorse energetiche in vantaggio competitivo per il sistema produttivo regionale. Va però denunciato – secondo il segretario della Cisl – che la miopia dei vari livelli istituzionali ha prodotto un deficit di scelte strategiche, deficit che va rapidamente colmato. La Cisl vuole contribuire pienamente in tal senso, assumendosi le proprie responsabilità”.
“Ecco perché – aggiunge Falotico – sarebbe auspicabile una minore litigiosità e un maggiore spirito di cooperazione istituzionale tra centro e periferia per gettare le basi di una politica energetica che sia davvero al servizio dello sviluppo”. Falotico rilancia la proposta, già contenuta nel documento unitario sullo sviluppo, di un provvedimento “finalizzato ad abbattere i costi energetici delle imprese, prendendo a modello anche quanto già sperimentato per le aziende energivore di Sicilia e Sardegna. Il fine – conclude Falotico – è restituire al tessuto produttivo locale ulteriori margini di competitività e, allo stesso tempo, creare le condizioni localizzative ottimali per attrarre nuovi investitori in una regione che negli ultimi due anni ha visto compromettere in maniera drammatica la propria base produttiva e occupazionale”.
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