(Artè) Savoia di Lucania (Pz) – “Come un uomo sulla Terra” è sicuramente una tra le più interessanti pellicole che la rassegna “Altrocinemapossibile” abbia portato alla visione del suo pubblico.
Ideatrice della manifestazione è l'associazione di promozione sociale “Zer0971” del capoluogo, impegnata da anni nella sensibilizzazione sul tema dei diritti umani.
Dagmawi Ymer, Dag è uno studente di giurisprudenza, è etiope, di Addis Abeba. Ha vissuto il calvario dell'esodo clandestino. E' uno delle centinaia di africani sbarcato sulle coste di Lampedusa. Il viaggio della speranza sulla bagnarola fatiscente e affollata non è che l'ultima tappa di un'esperienza allucinante, disumana, atroce.
Martedì prossimo il documentario del giovane africano, realizzato in cooperazione con il centro “Asinitas” onlus di Roma, sarà proiettato nell'ambito della rassegna Altrocinemapossibile che Zer0971 ha portato a Savoia di Lucania in collaborazione con la Rap (Rete per l'autorganizzazione popolare).
E' la terza delle quattro pellicole in cartellone, tutte con visione gratuita, proiettate presso il centro Unla. Dag a Roma ha imparato l'italiano e seguito un corso per video maker. Attraverso le testimonianze dei giovani sudanesi, etiopi, eritrei che ha ritrovato in Italia racconta le umiliazioni e le violenze che ciascuno di loro è stato costretto a subire per arrivare nel nostro Paese. Stipati nei container come le bestie senza aria e nè acqua, vengono venduti e ricomprati come schiavi, merce di una negoziazione tra la polizia libica corrotta e gli intermediari incaricati dei loro trasferimenti. Durante la prigionia sono malnutriti, picchiati, stuprati.
“Come un uomo sulla terra” fa seguito a “Persepolis” di Marjane Satrapi e a “L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” di Cao Hamburger e sarà seguito da “L'orchestra di piazza Vittorio” di Agostino Ferrente che concluderà la rassegna nel centro salviano.
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