FENEAL-UIL SU RAPPORTO SVIMEZ

''Più infrastrutture e più edilizia sono gli unici autentici strumenti anticrisi nel Mezzogiorno'': è quanto afferma Domenico Palma, segretario generale regionale della Feneal Uil.
''Il rapporto Svimez – aggiunge – dovrebbe provocare con le sue cifre drammatiche un severo esame di coscienza da parte della politica e delle Istituzioni locali delle regioni meridionali per lo stato di abbandono senza speranze che emerge pietosamente''.

La Feneal ricorda inoltre che ''c'e' anche una grave situazione di degrado territoriale pesante: con un decennale di prevenzione e sistemazione del territorio si potrebbero creare migliaia di posti di lavoro favorendo anche altre attività lavorative nel turismo e nei servizi”.
“Quanto alle opere pubbliche, solo qualche settimana fa – continua Palma – riferivamo i dati dell’Osservatorio dell’Authority Lavori Pubblici, secondo i quali nel 2009 i lavori aggiudicati in Basilicata sono stati 127, appena l’1% di tutti quelli nazionali, con un importo complessivo che è di poco inferiore ai 100 milioni di euro (anche in questo caso l’1% dell’importo complessivo) e con un importo medio a contratto di 781.060 euro. Non migliore la situazione di bandi ed inviti per l’affidamento di contratti di lavori nei settori ordinari: sempre in Basilicata, nel 2009 sono stati 242 per un importo di 181,5 milioni di euro (con una media di 749.606 euro); ad essi si aggiungono 12 bandi per lavori in settori speciali per un importo di 3,5 milioni di euro. Anche il quadro che emerge sull’offerta potenziale di lavori pubblici risulta con diverse problematicità: le imprese qualificate sono 752 (con un numero di iscrizioni pari a 2.406 ditte), vale a dire il 2,1% del totale nazionale e una media di 3,2 impresa per categoria di lavori, mentre le società di ingegneria e professionali sono solo 7.
L'esito di gara d'appalto riguardante l'esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria del viadotto 'Fiumara di Tito' sul raccordo autostradale 'Sicignano-Potenza', per un importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro, pubblicato solo qualche giorno fa dall’Anas – aggiunge Palma – è dunque un’ulteriore testimonianza della lentezza burocratica che contribuisce ad allungare i tempi di esecuzione di importanti opere infrastrutturali. Il nostro rammarico è che non si sia data alcuna risposta alle nostre sollecitazioni come sindacato di settore per snellire ogni procedura, proprio quando dall’Authority arriva un forte allarme per la diffusione della corruzione contro la quale il sindacato resta un baluardo importante. La denuncia dell’Authority preoccupa perchè non si è solo in presenza di concorrenza sleale che mette all’angolo le imprese oneste, ma perché crea un circuito infernale di malaffare nel quale si insinua la criminalità organizzata e, talvolta, anche , l’usura. Il risultato è un passo indietro per la trasparenza del mercato, ma uno ancora più lungo per le condizioni dei lavoratori e il destino delle opere intraprese”.

BAS 05

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