Dal 2009 al 2010 per i lavoratori dipendenti e per i pensionati residenti a Potenza c'è stato un aumento medio delle tasse locali del 3,6% (28 euro in più). È quanto emerge da un'indagine della Uil che ha analizzato l'andamento in rapporto agli ultimi due anni delle imposte e tasse locali nelle 21 Città capoluogo di regione.
Nel capoluogo lucano la media pro-capite tra addizionale regionale e comunale Irpef e tassa rifiuti è di 815 euro (324 euro per l’addizionale Irpef regionale, 288 euro per l’addizionale comunale Irpef e 203 euro per la tassa rifiuti) che colloca la Città di Potenza in una posizione intermedia tra Napoli (1.154 euro), il capoluogo più “caro” seguito da Roma (1.075 euro) e Firenze (586 euro), quello più “economico”, seguito da Aosta (596 euro). La media nei 21 Comuni capoluogo è di 805 euro. L’indagine riguarda una famiglia composta da due lavoratori dipendenti con due figli a carico ed un reddito imponibile di 36 mila euro (20.000 più 16.000) ed una casa di 80 metri quadri.
L’accelerazione impressa dal Governo sull’attuazione del federalismo fiscale, senza aver aperto una consultazione con le parti sociali ed economiche – è il commento della Uil – rischia di generare una riforma senza cuore. Riforma che modifica la funzione e le responsabilità delle Istituzioni locali che, con la loro azione, incidono fortemente sulle condizioni di vita dei cittadini, in particolare lavoratori dipendenti e pensionati. Quando si mette mano a processi che incidono sulle tasche dei cittadini, si dovrebbe alimentare un senso di partecipazione, che, purtroppo, non c’è stato.
La UIL è sempre stata favorevole all’applicazione del federalismo fiscale, ma si ha l’impressione chi si stia iniziando dall’introdurre nuove tasse, mettendo in secondo piano la razionalizzazione della spesa pubblica. Occorre evitare che con il fisco federale si avvii un processo di riforme che porti a costi maggiori, che verrebbero scaricati inevitabilmente sui maggiori contribuenti: lavoratori dipendenti e pensionati.
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