Il quadro rappresentato in un incontro alla Regione. La reazione di De Filippo: “Pronti a impegnare risorse nostre, ma abbiamo il dovere di continuare a sentirci italiani”
La Lauria-Candela, la Salerno-Potenza-Bari, la Murgia-Pollino, la bretella di completamento della Tito-Brienza, l’ipotesi di allargamento della Potenza-Melfi, il terzo lotto della Bradanica e via dicendo, il tutto corredato delle varie delibere Cipe che prevedevano stanziamenti, l’accordi di programma sulla viabilità, gli stanziamenti per realizzare le diverse opere poi scomparsi.
Un lungo elenco di infrastrutture rimaste solo sulla carta quello con cui questa mattina il presidente della Regione, Vito De Filippo, e l’assessore alle infrastrutture Rosa Gentile si sono seduti al Tavolo di confronto con l’Anas, accompagnando la richiesta di tener fede agli impegni con una propria disponibilità finanziaria di quasi 300 milioni di euro, frutto dell’accordo del petrolio, dei fondi Fesr e della riprogrammazione dei fondi Fas.
Ma il ragionamento si è arenato sul nascere. “L’Anas – ha detto il capo compartimento per la Basilicata Vincenzo Marzi – in questo momento non riesce a fare programmi. Non abbiamo avuto dotazione per investimenti, ma solo una buona dotazione finanziaria, circa 25 milioni di euro, per le manutenzioni che consentirà di fare un intervento sulla SS.18 di Maratea e una serie di interventi di recupero strutturale su alcuni viadotti”. “Non possiamo accettare – ha risposto il governatore lucano – che Anas, come braccio operativo del Ministero, faccia programmi solo con i soldi della Regione Basilicata. Trovi una posta finanziaria per fare un’intesa Ministero-Anas-Regione e noi ribadiamo la nostra disponibilità, diversamente è impossibile andare avanti col ragionamento”.
Il presidente De Filippo e l’assessore Gentile, in quell’incontro definitosi in appena mezz’ora, hanno ripercorso le lunghe interlocuzioni senza esito che vanno avanti da anni, ottenendo da Anas nuove risposte interlocutorie. Come per la Lauria Candela, per la quale erano stati resi disponibili 181 milioni di euro dell’accordo sul petrolio di fine anni ’90 a cui sommare altri 200 milioni rappresentati dalla parte del Piano nazionale Mobilità dell’allora ministro Di Pietro che la Basilicata aveva destinato tutti a quest’opera. Ma, cambiato il governo, quei soldi sono stati tolti e il progetto preliminare (già ridimensionato per questioni ambientali rispetto al principio) che l’Anas si appresta a definire per fine anno, con un fabbisogno di 368 milioni pare destinato a restare sulla carta. Stessa sorte per un altro progetto di quelli pensati tra Legge Obiettivo e accordo di programma quadro: la Salerno-Potenza-Bari. “Il progetto di massima è stato approvato in via tecnica dal Consiglio di Amministrazione” ha detto il capo compartimento Anas, ma realizzare l’opera con la complessa galleria per bypassare Pazzano costa 600milioni e al momento non c’è un euro disponibile. Stessa Storia per la Murgia-Pollino: Progetto preliminare approvato a fine 2008, 582 milioni di fabbisogno e tra Anas e Ministero nemmeno un euro di disponibilità.
E l’assessore Gentile ha continuato con tutto il quadro delle infrastrutture nel tempo previste per la Basilicata e rimaste solo sogni: Il quarto lotto di variante della Tito-Brienza (servono circa 100 milioni), gli interventi di miglioramento della sicurezza stradale sulla Potenza-Melfi (costo 45 milioni di euro di cui la Regione ne ha già trovati 20), ilc completamento della Bradanica col primo stralcio del terzo lotto (6 milioni), le varianti in galleria per eliminare definitivamente i problemi di caduta massi sulla la SS18 (22 Milioni), il primo lotto del collegamento tra fondovalle del Noce e A3 (2 milioni) lo svincolo per Agromonte sulla Sinnica (9,6 milioni), tutte opere programmate dall’Anas tra accordo di programma Quadro e piani degli investimenti, ma per i quali oggi la dotazione finanziaria è stata azzerata. “Su tutte queste questioni aspettiamo risposte dall’Anas – ha detto l’assessore Gentile – ma pur sapendo che non potranno arrivare tutte, non possiamo accettare che non ve ne sia alcuna”.
“Nonostante gli studi dimostrino come la Basilicata sia la Regione in cui, anche percentualmente, Anas e Trenitalia abbiano fatto meno interventi – ha concluso De Filippo – abbiamo il dovere di continuare a sentirci italiani. La gente, qui, già sembra rassegnata all’assenza dello Stato come quando, nel caso di Maratea, per i problemi su una Strada Statale, la 18, si rivolgono come unico interlocutore alla Regione. Noi capiamo il quadro mutato delle cose, siamo pronti a rivedere i nostri programmi, ma non possiamo accettare che lo Stato si disinteressi di questo territorio e di questa gente”.