“La proposta del sen. Filippo Bubbico per destinare una quota rilevante delle royalties del petrolio in programmi di lavori pubblici con attenzione particolare al risparmio energetico va nella stessa direzione di quella che abbiamo da tempo avanzato per la realizzazione del Distretto produttivo dell’ edilizia sostenibile (un’ aggregazione di attori pubblici e privati creata con l’ obiettivo di diffondere sul territorio un nuovo modo di costruire finalizzato a un prodotto edilizio più evoluto che minimizzi l’ utilizzo delle risorse ambientali e favorisca il risparmio energetico) che è stata già sperimentata con successo ad opera della Regione Puglia”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma ribadendo “l’esigenza che il dibattito che ha preso le mosse dal “bonus benzina” possa produrre risultati concreti in questa direzione, vale a dire nessuna polverizzazione della spesa derivante dalle royalties ma piuttosto indirizzata ad opere pubbliche ed a programmi di edilizia sostenibile”.
“Il Distretto, parte integrante del “Progetto Qualità Feneal” – precisa Palma – si propone di diffondere una nuova cultura costruttiva e favorire il mercato delle costruzioni ecosostenibili che, secondo le stime dell’ Enea, potrebbe toccare nel 2019, tra edilizia residenziale e non residenziale, gli 8 miliardi di euro con una domanda di materiali ecocompatibili pari a circa 2 miliardi di euro; attraverso la creazione di reti di imprese del settore il distretto intende sviluppare la qualità costruttiva e l’ utilizzo di materiali ecocompatibili in linea con le esigenze dell’ edilizia sostenibile, sostenere strategie di recupero del territorio e degli edifici per innalzare la qualità della vita dei suoi abitanti, formare nuove figure professionali specializzate nell’ edilizia sostenibile, promuovere la ricerca scientifica e l’ innovazione tecnologica finalizzata ad implementare l’ edilizia sostenibile nella regione.
Una edilizia eco-compatibile, attenta al clima dei luoghi, rispettosa della storia e della tradizione di ogni territorio, in previsione di nuovi programmi per l’edilizia residenziale in Basilicata, può essere sintetizzata in pochi punti essenziali:
• recuperare modi di costruire "sostenibili" utilizzando materiali naturali, biocompatibili, e autoctoni per la tutela del paesaggio e dell' identità dei luoghi. Tale norma vale per ogni tipologia di edificio, sia esistente che di nuova edificazione, anche in zone vincolate.
• la tecnologia deve risultare di ausilio ad una corretta progettazione bioclimatica e molti nuovi interventi dovrebbero risultare come prodotto di concorsi seri, commissioni super-partes, composte di critici d'arte, sovrintendenti alle belle arti, architetti attenti all'estetica, all'armonia delle forme, e alla qualità ambientale dell' intervento.
I risultati – conclude Palma – sarebbero di gran lunga superiori a qualsiasi programma già attuati con il P.O. Val d’Agri, sia per i benefici derivanti per il risparmio energetico che soprattutto per l’occupazione diretta nel comparto delle costruzioni come per la manodopera specializzata, giovani progettisti laureati e dell’indotto (attività produttive per i materiali) con almeno un migliaio di nuovi posti di lavoro nel giro di un anno”.
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