La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) fa sapere, in un comunicato stampa, di aver appreso “di un nuovo sequestro di aree inquinate da attività petrolifere. Il Corpo Forestale dello Stato – si legge nella nota – ha infatto apposto nei giorni scorsi i sigilli a nuove aree inquinate nel territorio di Calvello, situate lungo la strada comunale che dalla sorgente di Acqua Sulfurea della Terra conduce alla contrada Autiero. Anche in questo caso – secondo la organizzazione ambientalista – ci troviamo di fronte a strani liquidi che minacciano delicatissime e vulnerabili falde acquifere dovute a vicine installazioni petrolifere ed oleodotti. In attesa di conoscere l’origine dell’incidente e nel sollecitare gli organi giudiziari ad assicurare alla giustizia i responsabili di questo ennesimo disastro petrolifero che interessa il parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, la Ola ricorda come questo episodio segue analoghi provvedimenti giudiziari relativi alla sorgente Acqua dell'Abete, sempre in territorio di Calvello. Nonostante la Ola abbia ripetutamente richiesto la natura delle sostanze rinvenute nonchè la causa dell'inquinamento determinato dalla presenza di liquidi rossastri ed oleosi probabilmente derivanti dall’attività petrolifere. a tutt'oggi non vi è stata alcuna risposta da parte degli enti preposti ai monitoraggi ambientali che palesano il giradisco incantanto “del tutto a posto” in un momento in si tenta di nascondere gli evidenti disastri ambientali con l’espediente delle royalties e lo sconto sulla benzina”.
(bas – 04)