Forum Pd Associazionismo: riformare Legge 22/1988.

Ieri si è riunito, presso la sede regionale del Pd a Potenza, il Forum sull’Associazionismo e il Terzo Settore. Presenti molte associazioni culturali e soggetti sociali che hanno dimostrato particolare interesse per l’iniziativa messa in campo dal Pd lucano come indice di una particolare attenzione della politica anche verso lo straordinario fermento culturale che la nostra terra sta vivendo. In quasi tutti gli interventi è emersa l’esigenza di un disegno normativo che riconnetta il variegato mondo creativo con la capacità di edificare una solida Industria Culturale anche alla luce dei nuovi strumenti e dei nuovi spazi di abitabilità del mondo globalizzato. In sintonia con l’attuale società aperta e con la permanente contaminazione culturale e sociale può rappresentare una opportunità per la nostra comunità la riforma della legge regionale 22 del 1988. In tale direzione occorre regolamentare innanzitutto le modalità di accreditamento delle imprese culturali, definire i requisiti di accesso al finanziamento e stabilire una fitta rete di collaborazione con scuole ed università. La competitività passa anche attraverso una seria programmazione degli eventi culturali che possano andare ad integrare le ormai radicate e tradizionali manifestazioni sagristiche.
Il coordinatore del Forum, Gianluca Caporaso, aprendo i lavori ha affermato che a fronte di indicatori socio-demografici (spopolamento, invecchiamento, livello dei servizi) e di dati economici e occupazionali negativi (crisi aziendali, tassi di disoccupazione e di cassa integrazione), la Basilicata manifesta un notevole fermento in merito all’Associazionismo. Quando si parla di risorse, ha continuato Caporaso, inevitabilmente si finisce per cadere sulla dimensione economica e sui soldi disponibili per la realizzazione di progetti e attività. Purtroppo, in un contesto quale quello regionale, caratterizzato da una scarsa propensione al finanziamento privato, l’unico punto di riferimento diventa il soggetto pubblico. Ad oggi le iniziative culturali messe in atto dalle associazioni nascono più per competenze e capacità individuali, più per capacità relazionali strette, che non per effetto di processi costruiti nel dialogo tra i soggetti. Bisogna innanzitutto dire, al di fuori dei brevi orizzonti culturali che lo stesso associazionismo manifesta, che in merito alle risorse economiche, nonostante i tanti e meritevoli progetti realizzati, l’associazionismo non è stato capace di creare crescita culturale in termini di sistema delle regole, dei controlli e della verifica della qualità delle proposte nonchè dell’integrazione delle proposte rispetto alle programmazioni pubbliche. Ma l’associazionismo, ha concluso il coordinatore, non è e non può essere, soltanto, necessità di risorse economiche. Se è vero che persegue finalità di utilità e crescita sociale, lo fa a partire dai suoi stessi rappresentanti, dai suoi iscritti. È essenziale, pertanto, attivare sistemi di attribuzione di mezzi, strutture e di erogazione di servizi per le associazioni, tenuto conto del valore sociale straordinario da loro rivestito e dalla funzione che musei, pinacoteche e spazi culturali storici svolgono nel rappresentare luoghi della memoria, del sapere, della conoscenza.
Il segretario regionale del Pd, Roberto Speranza, nel concludere i lavori ha affermato che oggi ci vuole un nuovo accordo tra istituzioni, associazioni e talenti, anche entro un preciso quadro normativo, per riconnettere sapere e territorio e per promuovere un nuovo modo di ‘fare comunità’. Non è soltanto una questione di risorse e di sponsorizzazioni. Si tratta anche di aprire una dimensione fondamentale in merito alla responsabilità sociale di ogni soggetto e alla necessità di costruire sviluppo del territorio partecipando al di là delle logiche del profitto. In questa traiettoria si apre il tema del rapporto tra associazioni e imprese culturali. I Forum del Pd, ha concluso Speranza, intendono attivare quei processi di condivisione e corresponsabilità al fine di rendere la politica e la gestione delle cose pubbliche una questione di tutti.
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