Ospedale Tinchi, Benedetto contesta il “piano di risparmio”

“Chiedo di rivedere quello che è stato considerato un piano, ma che, in realtà, è un non piano, cercando di limitare il danno che si sta arrecando all'economia lucana”

“La Regione Basilicata è stata definita ‘regione virtuosa’ per la spesa sanitaria, in quanto è riuscita a contenere il disavanzo, limitandolo al 3 per cento (30 milioni di euro per lo scorso anno). Quest'anno, probabilmente, il disavanzo dovrà essere intorno ai 38 milioni su una posta complessiva di 1.004 milioni di euro”. E’ quanto evidenzia il consigliere regionale di Idv, Nicola Benedetto, sottolineando che “il 3 per cento del disavanzo è stato fatto dall'Asm, quindi dall’Azienda sanitaria di Matera, che si occupa della gestione degli ospedali di Matera, Tricarico, Stigliano, Policoro e, non ultimo, l'ospedale di Tinchi”.

“Il direttore generale di questa Asm – sottolinea Benedetto – ha avuto l'incarico di cercare di limitare, e qui dico giustamente, il disavanzo, quindi di portare il bilancio di quest'anno al pareggio. Il direttore Gaudiano – aggiunge Benedetto – in modo semplice e drastico, in nome del risparmio ha pensato di eliminare una delle cinque creature della sanità della provincia di Matera, l'ospedale di Tinchi. Uso un termine che mi verrà sicuramente contestato, quello della ‘eliminazione’. Di fatto è così: eliminazione perché, in buona parte, lo si vuole affidare alla società privata Stella Maris. Sembra – afferma Benedetto – che ci sia da questo punto di vista un accordo e, nei vari incontri, l'Assessore al Dipartimento, il Direttore generale lo hanno più volte ribadito. Stella Maris, quindi, che è un'associazione di Pisa, è anche a Tinchi e si sta già preparando per prendere possesso di parte dell'ospedale. Il taglio su Tinchi è stato indiscriminato, producendo, purtroppo, un aumento dei costi. La vita dell’ospedale, tra l'altro, non è cambiata giacchè i condizionatori e le luci vengono regolarmente accesi e, dunque, il costo energetico non è sicuramente mutato. Il personale è stato spostato in parte a Policoro ed in parte a Matera senza alcun risparmio sui costi. Sono stati eliminati – prosegue Benedetto – i reparti di chirurgia, medicina e, la cosa peggiore, è stato eliminato il Pronto soccorso che da Psa, cioè da Pronto soccorso assistito è diventato Pst, pronto soccorso territoriale. Questa trasformazione – dice il consigliere Idv – ha comportato che l'Asm ha dovuto garantire al cittadino che arriva a Tinchi il servizio di trasporto all’ospedale di Policoro attraverso una convenzione con una società di autoambulanze (società Lascaro) che alle casse della Regione Basilicata costa 60 euro all'ora. Se facciamo una semplice moltiplicazione, il servizio è attivo dalle 8 di mattina alle 20 di sera, in pratica dodici ore, arriviamo a 720 euro al giorno che, per trenta giorni, sono 26.000 euro. Da quando è stato istituito questo servizio, fino alla giornata di ieri, sono stati effettuati, in media, due interventi al giorno, con un costo, appunto, di 26.000 euro al mese”.

“L'autoambulanza medicalizzata – dice ancora Benedetto – in 19 giorni ha fatto 91 interventi, vuol dire che 91 persone residenti nel territorio di Pisticci-Bernalda, che normalmente sarebbero andate all'ospedale di Tinchi con la propria auto, hanno chiamato il 118 perché non c'è più bisogno di andare a Policoro e, quindi, 91 interventi al costo medio, valutato da me, di circa mille euro, in 19 giorni sono costati altri 91.000 euro. Non c'è stato risparmio nemmeno sulla manodopera che è rimasta, praticamente, invariata. Un esempio: in medicina ci sono dodici medici per ogni turno, a Policoro, però, non è stato rafforzato il pronto soccorso e, quindi, il cittadino che arriva in questa città va ad aggiungersi a quello di Policoro stessa, delle aree limitrofe del Metapontino, Rotondella e così via, senza contare i turisti che triplicano, in questo periodo, la popolazione della zona”.

“Al sovraffollamento del pronto soccorso – afferma Benedetto – bisogna sommare, ancora, l'effetto negativo della chiusura della chirurgia: a Tinchi un reparto specialistico di endocrinologia era leader e si facevano mediamente cinque interventi al giorno. Il reparto di chirurgia è stato spostato a Policoro e gli interventi, mediamente, adesso sono due. Per questo motivo – conclude Benedetto – chiedo di rivedere quello che è stato considerato un piano, ma che, in realtà, è un non piano, cercando di limitare il danno che si sta arrecando all'economia lucana e riportando la situazione allo stato di qualche mese fa, vale a dire ricreando i reparti di chirurgia e medicina, riaprendo il Pronto soccorso assistito. Rifare in piano significa riportare in Commissione regionale l’intero Piano sanitario regionale” .

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