(ACR) Sviluppo, Singetta: economia, lavoro, coesione sociale

“Favorire la formazione con finanziamenti al settore industriale in grado di creare un asset produttivo per garantire occupazione senza ammortizzatori sociali 'tampone' usati per fronteggiare le crisi e per ‘parcheggiare’ giovani disoccupati”

“L’incontro tra il Governo lucano e Confindustria Basilicata ha messo in evidenza alcuni punti fondamentali che dovranno realizzarsi, tramite politiche adeguate, per rilanciare l’economia e lo sviluppo della regione. In particolare, le priorità indicate da Confindustria, ovvero l’ attivazione di un Credito d’imposta regionale e di un Fondo di Garanzia regionale, che si inseriscano in un ampio progetto di sostegno all’ investimento diretto sul territorio di imprese piccole, medie e grandi, è, a mio avviso, un elemento da tenere nella giusta considerazione per procedere ad un riassetto del sistema industriale lucano”. E’ quanto afferma il consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta, il quale ritiene che “i problemi ed il sottosviluppo dell’industria lucana vanno corretti tramite scelte politiche ed interventi, anche a livello di finanziamenti per riqualificazione di strutture, aree industriali in declino e per una necessaria formazione del personale, o per il reinserimento lavorativo di soggetti disagiati”.

“Le proposte di Confindustria Basilicata – continua Singetta – vanno lette nel senso di una volontà propositiva di riorganizzazione degli schemi produttivi locali. Vi è la necessità di definire una programmazione strategica del territorio, ampliando i mercati locali e definendo una politica di apertura, sostenendo ricerca e innovazione ed ampliando i canali di finanziamento alle imprese. Anche la proposta di istituire un ‘Osservatorio sul sistema degli appalti’ e di limitare l’affidamento delle opere, in via diretta, alle società controllate da enti pubblici mi sembra coerente con le esigenze di trasparenza e di gestione efficiente e razionale della spesa pubblica. Fondamentale è anche lo snellimento delle pratiche burocratiche degli enti pubblici e la digitalizzazione dei documenti che, unita al binomio giovani – formazione, rappresenterà la leva dello sviluppo economico e sociale futuro”.

“Bisogna che la politica e gli amministratori si allontanino gradualmente dalle convinzioni ideologico – politiche di interventi pubblici visti ed attuati come mero assistenzialismo: ammortizzatori sociali, corsi di formazione finanziati dalla Regione, progetti di Servizio Civile Nazionale non dovranno più costituire temporanee ‘allocazioni’ di giovani disoccupati, ma momenti di ‘vera’ formazione. La Basilicata – conclude Singetta – deve risanare il gap tra un settore primario qualificato, ma ancora poco innovativo, ed un sistema industriale non capillare e ancora troppo dipendente dalle ‘benemerenze’ di imprenditori non lucani che qui insediano le proprie attività: bisogna riconsiderare, dunque, il rapporto fra territorio e professionalità e, soprattutto, tra politica e soggetti sociali. Più investimenti vuol dire più sviluppo, e più coesione sociale vuol dire un migliore circuito produttivo e maggiori opportunità di lavoro per tutti”.

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