“Il sindaco della città – ha detto Napoli – revoca le deleghe ai suoi assessori e apre, di fatto, una crisi politica al Comune di Potenza. La crisi non viene riconosciuta dalla maggioranza che parla solo di un ‘momento di “riflessione’. Se fosse possibile, i cittadini di Potenza dovrebbero essere loro a revocare al Sindaco la delega di primo cittadino per manifesta incapacità a governare una città che richiede azioni e provvedimenti urgenti, al di là delle ‘beghe’ di una maggioranza rissosa e incoerente. La posizione dell’opposizione – continua Napoli – è stata chiaramente espressa in conferenza stampa, ma è necessario ribadire la ‘deriva’ a cui questa Amministrazione comunale sta portando l’intera città”.
“I nostri amministratori, in ogni occasione, lamentano la carenza di fondi che non consente la realizzazione di servizi ma, dall’altra parte, non si da conto dei fondi pubblici investiti in opere inutili e spesso incomplete, il ponte di Via di Giura ne è un esempio. Si vuole mascherare la mancanza di una politica a favore dell’infanzia con la messa in opera di pochi momenti ludici e di divertimento attrezzati al parco Montereale ritenendo che, il tutto, si possa risolvere con un accenno di buona volontà utilizzando il più importante parco cittadino. Questi particolari rappresentano chiaramente – a parere di Napoli – la forma mentis di un centro-sinistra che tenta, con piccole azioni, di coprire le voragini aperte da un agire fuori e tempo e, oltre tutto, superficiale nei confronti delle questioni importanti. L’opinione pubblica – aggiunge Napoli – ne siamo certi, è attenta alla ormai ‘storica’ presenza, in via Bertazzoni, dei locali prefabbricati che ospitarono gli uffici della Croce Rossa nel dopo-terremoto del 1980. Ebbene, i prefabbricati sono ancora lì, quale ‘pregiato’ simbolo di un’emergenza che la nostra città non è ancora riuscita a superare. Le politiche del centro-sinistra – conclude – vanno nella logica, appunto, della continua emergenza visto che si basano sulla costante improvvisazione, frutto di azioni non ragionate e dettate dalla estrema necessità di arginare, e mai chiudere, falle divenute ormai profonde”.