Mozione, in Consiglio regionale, di Rosa, Pagliuca, Venezia, Castelluccio, Napoli, Mattia e Sarra, concernente la normativa regionale su “Direttive in materia di onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti regionali”
Con la mozione si impegna la Giunta regionale ad apportare modifiche ai deliberati n. 2310 del 2004 e 541 del 2010) al fine di: ridurre la percentuale prevista all’articolo 5 comma 3 dal 75 per cento al 50; limitare, per ogni anno solare, il conferimento per singolo dirigente ad un massimo di numero 1 incarico e/o consulenze, prescindendo dal valore economico; di vincolare l’attribuzione di incarichi e/o consulenze ai dirigente che nell’anno precedente abbiano conseguito “lodevole” valutazione in merito al conseguimento degli obiettivi a questi assegnati; vietare il conferimento di incarichi e/o consulenze ai dirigenti regionali con enti, aziende e associazioni che hanno rapporti diretti ed indiretti con la Regione Basilicata”.
I consiglieri regionali del Popolo della Libertà sottoscrittori della mozione, in premessa, evidenziano che: “la Giunta regionale con la delibera n. 2310 del 18 ottobre 2004 decideva in merito a ‘Direttive in materia di onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti regionali’, approvando l’allegato articolato normativo (nel numero di 11 articoli) teso a meglio regolamentare sia la disciplina dei compensi per incarichi ricompresi nel regime di onnicomprensività quanto la ripartizione e l’erogazione degli stessi. Con successiva delibera n. 541 dell’8 aprile 2010 – aggiungono i consiglieri – la Giunta regionale per tutte le motivazioni in detto provvedimento evidenziate, procedeva a modificare i commi 3, 4 e 5 dell’articolo 5 delle “Direttive in materia di onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti” approvate con la delibera di Giunta regionale n. 2310 del 2004. Detti provvedimenti – sottolineano i consiglieri – nel tempo, hanno dato vita alla crescita di un fenomeno che suscita forti perplessità sulla ‘opportunità’ di determinate scelte rispetto al contesto politico e sociale della nostra regione”.
“La circostanza del conferimento delle consulenze e/o incarichi ai dirigenti regionali – si legge nel documento – ha ingenerato nell’opinione pubblica, in particolare nella parte della popolazione disoccupata e, quindi, esasperata, un forte senso di disappunto nei confronti della classe politica lucana. Gli organi di informazione hanno rappresentato con dovizia di elementi l’uso dell’istituto molte volte ‘inopportuno’ rispetto alle attività affidate ed ai ruoli ricoperti e le funzioni conferite al personale dipendente regionale con qualifica di dirigente, implicano che lo stesso deve sempre sottendere al perseguimento degli obiettivi prefissati dall’Ente proprio per conseguire l’efficacia e l’efficentezza dell’azione amministrativa. Questa pratica – dicono i consiglieri firmatari – molto spesso ha creato seri problemi di conflitto di interesse, con una commistione nei rapporti tra la figura del controllato e quella del controllore”