Per il consigliere di Italia dei valori “ il referendum sul nucleare e quello sull’acqua, in Basilicata, hanno una rilevanza particolare”
“E’ stata ripristinata la sovranità popolare”. E' il commento del consigliere regionale di Idv, Antonio Autilio alla decisione della Cassazione di ammettere il quesito referendario sul nucleare che – ha sottolineato – “è stato presentato attraverso una raccolta di firme promossa dall’Idv anche in Basilicata, in quantità significativa, durante l’estate 2010, grazie ai banchetti di dirigenti, militanti, simpatizzanti ed amministratori locali del partito”.
“Sia il referendum sul nucleare che quello sull’acqua – ha aggiunto Autilio – da noi in Basilicata hanno una rilevanza particolare. Quello sul nucleare, che richiama le proteste popolari di Scanzano Jonico e la legge regionale contro il nucleare, punta ad abrogare parte della legge del 6 agosto 2008 n.133 che affida al Governo la definizione della strategia energetica nazionale comprendente il rilancio del nucleare, di alcuni articoli della legge 99/2009 e del conseguente decreto 31/2010. Si tratta di un quesito molto articolato per abrogare, una volta per tutte, la norma per la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. Inutilmente il Governo ha tentato in extremis di scongiurare la prova referendaria consapevole della valanga di ‘si’ che saranno scritti nelle schede, cambiando le carte in tavola, costretto anche dalla pressione dell’opinione pubblica internazionale a seguito della vicenda gravissima della centrale giapponese di Fukushima”.
“Sul mantenimento del controllo pubblico delle risorse idriche contro, invece, l’ipotesi di privatizzazione della gestione dei servizi idrici attraverso un progressivo abbassamento delle quote azionarie che ancora i Comuni detengono nelle ex municipalizzate – ha continuato Autilio – il sostegno delle comunità lucane, specie quelle cosiddette macrofornitrici di acqua, in quanto nei loro territori esistono sorgenti ed impianti di accumulo, è totale. Di particolare rilevanza è anche il quesito di referendum sull’acqua che riguarda la determinazione delle tariffe: si punta a cancellare la previsione secondo la quale la tariffa è determinata anche in base all'adeguatezza della remunerazione del capitale investito e, non solo, rispetto alla qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'entità dei costi di gestione delle opere. Sulle tariffe – ha concluso l’esponente dell’Idv – da tempo abbiamo sollecitato iniziative concrete per la loro riduzione. Infine, sul legittimo impedimento le vicende giudiziarie che coinvolgono il premier si commentano da sole”.