Rivendicati dai consiglieri Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mollica (Mpa) il ruolo di nuova opposizione ed il dovuto riconoscimento politico
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la sede del Consiglio regionale della Basilicata, è stata presentata la costituzione del nuovo intergruppo consiliare composto dai consiglieri Roberto Falotico (Plb), Alfonso Ernesto Navazio (Ial) e Francesco Mollica (Mpa).
Subito chiariti i concetti che la nuova formazione politica “assume un ruolo politico di assoluta equidistanza tra centrosinistra e centrodestra, non avrà un singolo coordinatore, ma vedrà un coordinamento a tre, esprimerà un voto comune su tutti gli atti con la piena disponibilità verso ogni apertura alla discussione ed al confronto”.
Per il consigliere Navazio “è necessario rompere l’asse nazionale che si ripercuote negativamente in Basilicata tra due forze politiche che pensano di essere le uniche depositarie delle sorti della Nazione e della regione, catalizzando, nel contempo, l’interesse dei cittadini non convinti della bontà dell’asse destra-sinistra. Siamo tre consiglieri regionali – ha puntualizzato – che hanno, evidentemente, qualcosa da dire ai politici e, soprattutto, ai lucani. Conserviamo la nostra specificità di gruppi consiliari, instaurando dopo la fase iniziale di Lagopesole che ha visto la partecipazione di altri soggetti politici che hanno condiviso l’analisi delle problematiche prioritarie da afffrontare, un nuovo fulcro di consultazione riguardante tutte le attività consiliari ed extra-consiliari. La nostra – ha spiegato – vuole essere una posizione dirompente in un panorama statico in continuità con la scossa registrata la scorsa settimana con l’elezione per molti anomala dell’Ufficio di Presidenza. Continuare il movimentismo con un intergruppo che non ha un proprio nome, ma che punta a rimuovere l’indolenza di una Regione che ha studiato poco, che ignora Socrate laddove sottolineava come ‘non esiste vento a favore se il marinaio non conosce il porto di approdo’ e che è ferma alla geometria euclidea basata sulla linea retta che conosce solo l’asse Potenza-Matera e quello Pd-Pdl. Il nostro movimentismo – ha annunciato Navazio – ha già comportato l’adesione al Comitato referendario per l’abolizione della legge elettorale, contro le liste bloccate, facendo sì che i cittadini si riapproprino del diritto di scegliere i propri rappresentanti politici. Obiettivo fondante dell’intergruppo – ha concluso – quello di porre in essere una iniziativa che vuole scompaginare per davvero le relazioni politiche attuali che privilegiano rapporti unilaterali e rivolti verso una unica direzione, senza tener conto di una parte di consenso elettorale che non può rimanere inerte e senza voce”.
Il consigliere Falotico nel fare riferimento ad “un intergruppo di consultazione, equidistante dalle altre formazioni politiche regionali e pronto ad accogliere chiunque voglia affrontare realmente i problemi della Basilicata che, essenzialmente, passano attraverso l’occupazione”, ha rivolto un forte richiamo agli altri esponenti politici che hanno dato vita al convegno di Lagopesole invitandoli “ad una adesione in linea con quanto già concertato, senza sentirsi obbligati a rimanere nei ranghi, ma piuttosto dimostrando capacità di scelta senza rispondere ai richiami dei capibastone”.
“L’intergruppo – ha affermato Falotico – vuole dare risposte alla profonda insoddisfazione della società di Basilicata nei confronti della politica sin qui attuata, aprendo un polo diverso rivolto al bene della regione avulso dagli interessi di bottega e che vuole essere valutato per gli atti messi in campo. Un intergruppo aperto sulle questioni di merito che rifugge dalle tante enunciazioni di intenti e dalle inutili liste della spesa, rivendicando la chiarezza e la comunicazione capillare. Dopo aver registrato – ha sottolineato – come dall’inizio della legislatura le tre formazioni politiche qui rappresentate si sono ritrovate su forti convergenze concernenti proposte di merito ed hanno espresso una comune capacità legislativa, fatta di spunti puntuali purtroppo finora inascoltati, è parso opportuno dare seguito ad una comunione di intenti e ad una volontà simile di procedere sia politicamente che a livello istituzionale in grado di spezzare ogni soluzione concordata solo e semplicemente tra Pd e Pdl, in virtù del fatto che bisogna prendere atto che nell’ambito dell’opposizione esistono di fatto due esperienze. Non intendiamo – ha proseguito – mettere in soffitta il consenso ricevuto, passare per fantasmi emarginati, rompere l’incredibile fase di impasse che sta attraversando tutta la politica regionale, riportare nella sede deputata, vale a dire il Consiglio, le questioni fondamentali. Non ci iscriviamo – ha concluso – al gruppo degli ‘sgabellari’, bensì evitiamo ogni tentativo di marginalizzazione della nostra funzione di consiglieri regionali”.
Il consigliere Mollica ha parlato di “una iniziativa prettamente politica non essendo tecnicamente contemplata nei regolamenti esistenti e in assenza di un nuovo Statuto di cui non si intravede alcun lineamento, una iniziativa che intende dare una risposta concreta al circolo mediatico aperto in questi giorni dopo un voto consiliare legittimo e per ristabilire il principio che la democrazia parte dalla rappresentanza che è basata anche sui numeri. Dal momento che il regolamento dice solo che occorre garantire la rappresentanza delle minoranze – ha continuato – non vedo le motivazioni delle fibrillazioni vissute, dopo la mia elezione a consigliere segretario, in entrambi gli schieramenti politici di centrosinistra e centrodestra con quest’ultimo che, addirittura, ha inteso bloccare l’attività consiliare, pretendendo di coprire tutte le postazioni e gli incarichi destinati alla opposizione, senza alcun rispetto del consenso elettorale ricevuto dalle altre forze politiche che non si riconoscono in questa maggioranza. Altrettanto inconcepibile la caccia al franco tiratore scatenata per una sorta di volontà punitiva verso chi non è disposto a piegare il capo ad ogni tipo di arroganza. Questi i numeri – ha specificato Mollica – che giustificavano la scelta nei miei confronti e, soprattutto, nei confronti di un’altra opposizione: Mpa, Plb e Ial hanno ottenuto nella consultazione elettorale regionale 36.200 voti, pari all’11 per cento, vale a dire a più del 40 per cento della minoranza. Ecco allora che occorre divenire nuova opposizione per contare e per far sì che questa falsa democrazia diventi una democrazia partecipata che vede la presenza di tutti i rappresentanti dei cittadini al tavolo della concertazione ed a quello per le decisioni che contano per il bene della regione, vedi Memorandum per il petrolio e Piano per le opere pubbliche, consessi finora riservati solo ad una parte dell’opposizione. Tre, dunque, i punti salienti: rivendicazione del ruolo di nuova opposizione; riconoscimento politico come intergruppo e come forza rappresentativa di un gran numero di elettori; rimozione delle acque stagnanti della politica lucana. La grande responsabilità che accompagna le mie dimissioni è la dimostrazione che non siamo in cerca di poltrone, ma vogliamo molto più semplicemente ristabilire le norme democratiche. Grandi intenzioni – ha concluso – che si richiamano all’insegnamento socratico secondo cui chi vuole muovere il mondo deve muovere prima se stesso”.