Strutture sanitarie, Navazio:le contraddizioni della Giunta

Il presidente del gruppo consiliare Io amo la Lucania: “a distanza di quattro mesi la Giunta regionale cambia idea: è una svista o un aiutino? Ciò che non era possibile a febbraio adesso si può fare”

”La Giunta regionale – afferma Nanazio – con la deliberazione n.239 del 23 febbraio 2011, in un’ottica di contenimento della spesa evitando sprechi, si richiamava ad una serie di fattori, quali il Patto della salute di cui al Protocollo d’Intesa Stato-Regioni del 3 dicembre 2009; il disegno di legge di cui alla Dgr n.2222/2010, ferma ancora in IV Commissione, “Piano Regionale della Salute e dei Servizi alla persona”, l’obiettivo strategico del Piano che va ad elevare la qualità e l’appropriatezza dei servizi resi alla cittadinanza, aumentare la capacità di fornire risposte corrette e soddisfacenti ai bisogni sanitari e socio-assistenziali della popolazione. In base a tutto questo aveva disposto, nelle more dell’approvazione del Piano regionale, sia la sospensione di tutte le procedure riferite al conferimento di incarichi di struttura semplice e complessa in qualsiasi modo denominati, comprese quelle precedentemente autorizzate, la sospensione dei procedimenti, in itinere ed ex-novo, di autorizzazione per la realizzazione di strutture sanitarie pubbliche e private che richiedono l’attivazione di posti letto, la sospensione dei procedimenti di autorizzazione all’apertura e all’esercizio, non ancora conclusi, nonché di accreditamento e la stipula dei contratti con le strutture private accreditate, sia la sospensione sui procedimenti, in itinere ed ex-novo, di cui all’art.3, comma 2 e all’art.5, comma 1 lettere a, b della legge regionale n. 28 del 2000, di autorizzazione alla realizzazione di strutture sanitarie pubbliche e private, di autorizzazione all’apertura e all’esercizio di attività sanitaria, nonché dei procedimenti di accreditamento e di stipula di nuovi contratti tra le strutture private accreditate e le rispettive Aziende sanitarie”.

”A distanza di soli quattro mesi – sottolinea Navazio – sempre la Giunta regionale, con la
deliberazione n.905 del 20 giugno 2011, recante “Disposizioni vincolanti alle aziende sanitarie regionali in materia organizzativa – Modifica ed integrazione” ripropone, nella parte narrativa
e cioè quella riguardante le premesse, il ritenuto che, evidenziato, rilevato e il visto, quanto già inserito nella precedente deliberazione di febbraio. Tuttavia, fa saltare, senza alcuna motivazione, la sospensione dei procedimenti, in itinere ed ex-novo, di autorizzazione alla realizzazione di strutture sanitarie pubbliche e private che richiedono l’attivazione di posti letto nonché all’apertura ed all’esercizio di attività sanitaria. Ci si trova così dinanzi ad un grande interrogativo. Quale la logica?
Due delibere identiche – puntualizza Navazio – nella impostazione e nelle finalità, in attesa
della formulazione del nuovo Piano regionale a distanza di quattro mesi circa, divaricano per l’autorizzazione alla realizzazione di nuove strutture. Quindi, o nuove strutture (pubbliche e private) sono prevedibili e di conseguenza non si riesce a capirne la sospensione effettuata nel mese di
febbraio (esponendosi a ‘lamentele’ amministrative da parte degli operatori privati) e la non esplicita motivazione, oppure c’è stata una svista a cui occorre rimediare”.

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