“In Basilicata si chiede al partito che ha maggiore rappresentanza e responsabilità di governo regionale di promuovere un franco chiarimento prima di procedere ad affrontare la scadenza delle nomine in enti e società sub regionali”
“A Roma per dare la spallata decisiva al berlusconismo e al Governo di centrodestra, prima che facciano ulteriori danni di ‘macelleria sociale’, come a Potenza alla Regione dove ci attende una stagione particolarmente impegnativa per dare risposte all’ emergenza occupazione e realizzare programmi di sviluppo, c’è bisogno di un centrosinistra con un più alto tasso di coerenza e di riformismo”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Psi, in Consiglio regionale, Rocco Vita, sottolineando che “il dibattito politico regionale, che si sta rianimando da qualche giorno con gli interventi di autorevoli colleghi di partiti del centrosinistra e che fa seguito ai buoni risultati delle amministrative e alla grande prova di democrazia e partecipazione che è venuta con il referendum, può aiutare il centrosinistra lucano a ritrovare la bussola di governo autenticamente riformista”.
“E’ forse il caso di abbandonare, una volta per tutte, il richiamo all’ ‘asticella’ che – dice l’esponente socialista – evidentemente è stato accompagnato da cattiva sorte e recuperare l’uso della bussola tanto più che tempeste economiche, sociali e produttive, in contemporanea con tempeste politiche interne ai partiti, dovute anche a posizionamenti personali e a comportamenti poco trasparenti, sino alla brutta vicenda del voto per il segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, impongono l’individuazione di una rotta sicura di navigazione. Tanto più che la Basilicata, come ha testimoniato la stessa vicenda dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea consiliare, non ha alcun bisogno di navigatori solitari. Per questo al di là degli incontri tematici (sanità, agricoltura, attività produttive, ecc.) nei quali ci siamo confrontati all’interno della maggioranza, prima di procedere a tentativi, magari riorganizzando i servizi di un ospedale o accorpando le funzioni dei tre Consorzi di Bonifica, diventa indispensabile – afferma Vita – verificare cosa è stato fatto nel primo anno della legislatura regionale e cosa fare per adeguare l’attività di governo regionale a fronteggiare vecchie e nuove questioni”.
“Nel metodo – continua Vita – non basta più sedersi intorno ad un tavolo, ma è prioritario ritrovare le motivazioni dell’unità dei partiti del centrosinistra sulle azioni del programma di inizio legislatura individuando cause, motivi e responsabilità di ritardi,inadeguatezze, sottovalutazioni. Intanto per i socialisti la direzione riformista indicata dalla bussola è a sinistra mentre l’asse su cui si basa la giunta De Filippo è troppo centrista con una presenza di tecnici ed esterni che ha avuto l’unico scopo della sperimentazione del nuovismo ma con scarsi risultati, almeno in alcuni settori”.
“E’ tempo – sostiene il capogruppo del Psi – che i partiti aderenti al Terzo Polo superino atteggiamenti equivoci sulla collocazione di schieramento perché una coalizione politico-programmatica che ha responsabilità di governo non è un recinto nel quale si è costretti a convivere. Se, dunque, a Roma il Psi continua ad insistere perché il gruppo dirigente del Pd convochi le opposizioni per gettare le basi della coalizione alternativa a Berlusconi – Bossi e di nuovo governo, in Basilicata si chiede al partito che ha maggiore rappresentanza e responsabilità di governo regionale di promuovere un franco chiarimento prima di procedere ad affrontare la scadenza delle nomine in enti e società sub regionali e di definire le azioni da mettere in campo verso gli obiettivi di rinascita e sviluppo, di contenimento delle spese della politica, di maggiore trasparenza e rispetto della meritocrazia. Per i socialisti si tratta – conclude Vita –di obiettivi che ci vedono convinti sostenitori tant’è che a livello nazionale siamo impegnati da mesi nella campagna ‘quattro firme per cominciare a cambiare l’Italia’ con l’impegno a modificare l’attuale legge elettorale, cambiare il finanziamento pubblico per rendere sobria e trasparente la politica, istituire una tassa equa sulle transazioni finanziarie e innovare la legislazione sul lavoro per eliminare la precarietà e dare parità vera a uomini e donne”.