Pepe (Cgil): Contro racket coinvolgere forze sociali

"Per la CGIL sconfiggere la criminalità organizzata è un processo articolato che che consiste nel rafforzamento dei presidi di democrazia e nella diffusione della cultura della Legalità che deve attraversare in primo luogo le istituzioni pubbliche per dare risposte di sicurezza ai cittadini e agli operatori economici, dal sistema delle piccole aziende agricole a quelle della trasformazione e della logistica delle produzioni ortofrutticole, anche con il coinvolgimento delle associazioni". Lo afferma ils egretario generale della Cgil di Basilicata, Antonio Pepe, aggiungendo che "l'iniziativa che si è svolta a Scanzano Jonico, promossa dal comitato regionale antiusura, dalla Regione Basilicata e dal Comune di Scanzano, ha riproposto la questione della presenza dello Stato e delle istituzioni pubbliche nelle sue diverse articolazioni nella battaglia di contrasto alle organizzazioni malavitose che nel Metapontino si palesano in tutta la loro gravità causando una emergenza di legalità e di democrazia".
"Per parte nostra – spiega Pepe –  già da qualche anno abbiamo lanciato l'allarme con una iniziativa pubblica che si tenne proprio a Scanzano Jonico ad opera della Camera del Lavoro di Matera. I fatti degli ultimi mesi sono segnali chiari che il territorio è sotto tiro delle organizzazioni dedite al racket e all'usura, che trovano il loro habitat naturale di proliferazione in un contesto di perdurante crisi in cui il sistema del credito si rinchiude sempre di più e le piccole imprese, da quelle agricole a quelle della logistica e della trasformazione, continuano a rimanere in balia di chi propone investimenti attraverso grandi quantità di denaro proveniente dalle attività illecite. Inoltre, nelle imprese dell'area vi è un massiccio ricorso al lavoro nero, che peggiora il clima di illegalità, ed all'usura anche nei confronti delle tante lavoratrici e lavoratori, molti dei quali immigrati, impiegati nel settore agricolo".
Pepe afferma che "solo un'azione sinergica tra le forze dell’ordine, opportunamente rinforzate sotto il profilo degli organici, i soggetti istituzionali e la partecipazione massiccia dei cittadini possano lenire le ferite di una piaga tanto nefasta. Siamo convinti vi sia bisogno, inoltre, di un coinvolgimento anche delle rappresentanze sociali in ordine alla vigilanza democratica ed al rispetto dei diritti e della legalità del lavoro".
"Per tali ragioni – conclude ils egretario Cgil – riteniamo indispensabile che il comitato antiracket e la regione convochino un incontro operativo con i soggetti della rappresentanza sociale per un più diretto coinvolgimento e per la diffusione della cultura del rispetto delle regole".

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