Il consigliere regionale del Pdl riferisce che la sentenza di condanna della Corte europea per inadempienza agli obblighi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento arriva per inerzia di 5 regioni tra cui la Basilicata
“Sembra che la burocrazia di Basilicata abbia scarso feeling con l’Unione europea, alcuni mesi fa con il caso Arbea, per il quale è sempre in agguato ‘la mannaia belga’, oggi invece tocca ad essere ammonita proprio la Regione Basilicata, ovvero l’ente i cui governanti si vantano essere regione virtuosa nello ‘sperperare il danaro pubblico’. Dalla determina n.645 del 18 maggio – specifica Rosa – abbiamo appreso che la Corte di Giustizia europea con la sentenza del 31 marzo ha dichiarato l’Italia inadempiente rispetto agli obblighi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento non avendo attuato le procedure necessarie affinché gli organi competenti emettano e controllino nel modo opportuno le autorizzazioni ambientali degli impianti industriali, di cui alla direttiva 2008/1/CE del 2008. Ad essere precisi la condanna arriva per l’inerzia di cinque regioni tra cui è compresa la Basilicata”.
“Il motivo? Un ritardo – continua Rosa – nel rilasciare le Autorizzazioni Integrate Ambientali meglio conosciute come AIA, che sono rimaste appese nelle istruttorie del Dipartimento Ambiente. Ventiquattro in tutto le richieste di AIA in Basilicata, certo a numero non rappresentano un’enormità, sicuramente questo ritardo è dipeso ‘esclusivamente’ dalla complessità della materia. A tal proposito, il solerte dirigente generale del Dipartimento, Donato Viggiano, sollecitato dall’assessore, Agatino Mancasi, che per l’ambiente è disponibile a tutto, è corso subito ai ripari assumendo la determina richiamata, che prendendo atto dell’inerzia, del danno arrecato e della pessima figura politica, provvede a stanziare 151 mila euro per rinnovare a cinque professionisti con ‘alto livello di professionalità’ i contratti di collaborazione per ulteriori 12 mesi, più l’esplicitata possibilità di rinnovo (cosa scontata in Regione Basilicata), quando ‘forse’ tra un anno le pratiche non saranno ancora evase”.
“Una frase di Giulio Andreotti – riferisce Rosa – ci pare nel caso calzante: ‘a pensare male si fa peccato, ma spessa ci si azzecca’. Tutto ciò rappresenta nuovamente un fulgido esempio di efficienza tutta lucana sempre in buona compagnia degli alti standard di professionalità e produttività dei collaboratori esterni, ben pagati e ‘specificatamente’ selezionati. Oltre, un chiaro messaggio a coloro che essendo troppo specializzati e poco introdotti negli ambienti del Palazzo sono costretti a cercare lavoro fuori regione: ‘la meritocrazia non è di casa in Viale Verrastro’. Da sottolineare che nella nota della Commissione europea del 14 aprile è precisato che entro 24 mesi bisogna rispettare la sentenza della Corte, a tal proposito speriamo che il personale a disposizione del direttore generale sia in numero adeguato e di appropriata professionalità, nel caso contrario potremmo attenderci qualche altra infornata di interinali, co.co.co, co.co.pro, consulenti ed esperti vari. In Basilicata caro Presidente De Filippo – conclude Rosa – ‘l’innovazione continua’ e proprio nei campi dell’ambiente e dell’occupazione che ‘a parole’ sono sempre stati strategici per la tua parte politica. Nei fatti invece la realtà è molto diversa”.