Il consigliere regionale del Mpa commenta la seduta straordinaria del Consiglio regionale di oggi
“Le dimissioni sono merce rara, così pure la correttezza istituzionale”. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale del Mpa, Francesco Mollica, al termine del dibattito nella seduta straordinaria del Consiglio regionale di oggi, durante la quale il nuovo intergruppo ha candidato e votato il Consigliere Navazio alla carica di Vice presidente del Consiglio, ottenendo tre voti e il Consigliere Falotico alla carica di Segretario dell’Ufficio di Presidenza ottenendo sempre tre voti.
“Di contro invece – sottolinea Mollica – nella prima votazione il Consigliere Mattia (candidato ed eletto a Vice presidente) ha ottenuto 8 voti, e il Consigliere Pici (candidato ed eletto a Segretario) ha ottenuto 9 voti. La pietra dello scandalo delle votazioni del 14 giugno scorso fu che qualcuno avesse interferito sotto l’aspetto metodologico, e non certamente numerico, votando un componente dell’opposizione”. “Oggi – si chiede il consigliere – visti i fatti si aprirà di nuovo la caccia ai franco tiratori, come l’altra volta?”
“Non penso incida sotto l’aspetto metodologico – aggiunge – quanto espresso nei corridoi che quello di oggi è stato un voto aggiuntivo e non determinante. Se metodo condannabile era quello della volta scorsa lo è altrettanto quello di oggi. Ma tanto sappiamo bene che in questa Regione quello che è valido per qualcuno non è valido per tutti. A parte gli unici e apprezzabili ragionamenti messi in campo, quello del consigliere Viti e del Presidente Folino a conclusione della seduta, si è voluti mantenere il silenzio, forse volutamente per non esplicitare un dibattito, a danno, però della chiarezza delle posizioni”.
“I bei ragionamenti – dichiara Mollica – devono tramutarsi da dichiarazioni ed intenzioni in fatti reali, non vorremmo che la paura che si rimettessero in campo di nuovo 8 voti, a favore di qualcuno del gruppo di Mollica,Navazio, Falotico abbia, nel segreto dell’urna, fatto sì che si prendessero delle contromisure, in contrasto con il ragionamento di democrazia solo professata ma non applicata”.
“Resto un Verde, rispettoso dell’ambiente – continua Mollica- pertanto se avessi saputo della divisione degli incarichi tra falchi e colombe non mi sarei candidato anche perché la vittima è stata un falco (specie protetta perché in via di estinzione). Forse bisognerebbe creare un’area protetta anche in seno al Consiglio regionale, tutelando i gruppi che sono in via di estinzione. Ringraziando chi ha voluto sostenere la mia elezione voglio ribadire che la mia candidatura e la mia elezione sono state legittime. Ho rassegnato le mie dimissioni dall’incarico di segretario dell’Ufficio di Presidenza perché lo svolgimento del ruolo nelle condizioni che si sono venute a creare, il blocco complessivo delle attività istituzionali con l’abbandono da parte del PDL, non era perseguibile. Il sottoscritto al fine di favorire un dibattito democratico in Consiglio, sede istituzionale per eccellenza, ha voluto rispettare e chiedere il ripristino della democrazia. Durante le scorse elezioni i lucani hanno espresso un voto pari al 60% per la maggioranza e per il 40% all’opposizione. Oggi nelle opposizioni coesistono due gruppi, dopo la nascita dell’intergruppo a cui appartengo insieme al collega Falotico di Per la Basilicata e il collega Navazio di Io amo la Lucania, che rappresentano insieme la volontà di 36000 lucani pari al 40% della forza di opposizione in Consiglio regionale”.