Premio Basilicata, Bonsera: “Continuità e qualità nel tempo”

“Legato al territorio lucano, ne è diventato specchio oggettivo e simbolico”

“Il Premio Letterario Basilicata nacque nel 1972, fondato dall’avvocato Andrea Varango e dall’allora presidente della Provincia di Potenza, Mario Martone. A tutore ebbe un padre nobile della cultura nazionale, Carlo Bo che con amore lo svezzò e in oltre venti anni di presidenza della Giuria della Narrativa gli diede le ali per valore alto; accanto a Bo, Emilio Colombo”.
Così il presidente del Circolo Spaventa Filippi, Santino Borsera, presentando la quarantesima edizione del Premio Letterario Basilicata
“Nacque quasi contemporaneamente alla Regione Basilicata. La coincidenza genetica – ha aggiunto – non fu casuale: uno stesso entusiasmo sostenuto dal sentimento di speranza di crescita e di cambiamento animava i protagonisti di questi due eventi, quelli sul piano politico-istituzionale, gli altri sul piano culturale.
In quarant’anni di attività il Premio si è affermato per i suoi contenuti culturali, scientifici ed etici tra i più prestigiosi premi nazionali ed è, dopo il Viareggio, lo Strega e il Campiello, la manifestazione letteraria più longeva. Una istituzione che ha saputo mantenere continuità e qualità nel tempo, e che ogni anno rinnova la sua testimonianza attiva di cultura legata profondamente al territorio lucano, divenendone specchio oggettivo e simbolico, segno tangibile di appartenenza; ma senza rinchiudersi nel deleterio localismo, fa confluire questa trama delle radici nel sistema più vasto e policentrico della cultura nazionale e europea. Se mi è consentito, aggiungerei che la filosofia del Premio poggia su questo principio, che è un modo di essere, uno stile di civiltà: aprirsi al mondo, senza rinunciare alle proprie radici.
Non è senza rilievo che la Regione Basilicata riguarda e considera il Premio come una istituzione di preminente interesse regionale.
La celebrazione del Quarantennale cade in un tempo di difficoltà generale, difficoltà che si fanno sentire, in modo pesante, anche a livello economico. Ma non abbiamo voluto arrenderci, ché la sola sospensione del Premio ne avrebbe determinato la sua fine. Per semplice dovere di verità, dobbiamo dare atto al presidente De Filippo, che se il Premio Basilicata può dunque inanellare alla lunga serie delle edizioni questa quarantesima, lo si deve al suo impegno e alla sua volontà di non privare la regione di una manifestazione culturale di alto profilo, convinto evidentemente che la cultura, contrariamente a quanto sostiene qualche ministro, è essenziale alla vita civile di una comunità”.
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