Edilizia: Feneal-Uil, troppi Durc fuori controllo

Secondo uno studio di Feneal Uil sono 225mila i Durc (Documento unico di regolarità contribuiva) fuori controllo. Il Documento emesso dalle Casse Edili è l’attestazione dell’assolvimento, da
parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di Inps, Inail e Casse edili.

Lo studio rileva che sarebbero quindi uscite dal controllo delle Casse circa 21mila
imprese per un totale di 96mila lavoratori. Perché fatta la legge – e quindi l’obbligo di presentare il Durc per gli appalti pubblici e per i lavori privati – trovato l’inganno. O meglio l’espediente: bypassare le Casse edili e rivolgersi a Inps e Inail invocando la non applicazione del contratto edile e accedere così alla scorciatoia del rilascio in 30 giorni attraverso il silenzio-assenso.
Il fenomeno era noto nel settore, ma adesso arrivano i primi dati
completi che confermano il dilagare dell’aggiramento del Durc, quello “vero”, rilasciato dalle Casse edili a fronte dei controlli sul versamento dei contributi ai lavoratori che operano nel cantiere. E i dati segnalano un malcostume che colpisce innanzitutto le imprese sane, quelle che stanno nelle regole.
“I numeri, elaborati su un campione di 82 Casse edili – commenta il segretario generale regionale della Feneal Uil Domenico Palma – sono sconcertanti e puntano il dito soprattutto sul segmento dei lavori privati dove è più facile intrufolarsi nelle maglie dei controlli.
La crisi – aggiunge – non deve e non può costituire un alibi per alimentare forme di elusione contributiva e di concorrenza sleale a danno delle imprese sane e regolari del settore. Per arginare la ripresa del sommerso e mettere in salvo, tra l’altro, la congruità conquistata faticosamente in questi anni e oggetto di un avviso comune sottoscritto a ottobre 2010 con l’introduzione dei
cosiddetti indici, sindacati e Casse edili chiedono di correre ai ripari, a cominciare da una maggiore collaborazione tra Casse Edili, Inps e Inail in modo da tenere sotto controllo queste distorsioni. Ma si potrebbe ripensare l’intero sistema del Durc spostandolo dal requisito dell’applicazione del contratto edile a quello del più semplice lavoro nel settore”.
Al lavoro sommerso si lega poi la piaga della sicurezza nei cantieri. Secondo un’indagine dell’Associazione per la sicurezza delle costruzioni (Fillea-Cgil, Feneal–Uil e Filca-Cisl) l’84,4% del campione preso in esame non era in regola su almeno un parametro: parapetti assenti o non a norma (44,9%), ponteggi non bene ancorati o inidonei alle caratteristiche del terreno (31,9%), passerelle improvvisate o di fortuna (11,4%), impianti elettrici inadeguati (37,1%), scavi non protetti (5,9%), segnaletica insufficiente (3,6%), viabilità ostruita o non in ordine (13%), assenza presso il cantiere della documentazione di legge (11,7%), insufficiente utilizzo dei dispositivi individuali di protezione (15%).
bas 02

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