Per l’esponente socialista occorre dare seguito alla “proposta di legge per l’istituzione della figura del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale”
“Sulle condizioni di vita della popolazione carceraria e di lavoro del personale di polizia penitenziaria e degli operatori sociali i socialisti da tempo, di intesa con i radicali, hanno avviato numerose iniziative, oltre a visite periodiche nelle case circondariali di Potenza, Matera e Melfi. Siamo, pertanto, dell’avviso che per sostenere l’ennesima protesta non violenta di Marco Pannella, che ancora una volta ha avuto il grande merito di riaccendere i riflettori sulla situazione delle carceri italiane, c’è bisogno di azioni concrete che, in attesa di programmi e progetti nazionali e, quindi, di investimenti vengano promossi dalle Regioni e da gli enti locali, in sinergia con le associazioni del Terzo settore e del volontariato”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Rocco Vita, ricordando la proposta di legge depositata in Consiglio per l’istituzione della figura del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
“Salvaguardare la persona umana anche nella sua condizione di detenuto e sollecitare la risoluzione dei problemi legati al sovraffollamento carcerario che affligge anche la Basilicata – evidenzia l’esponente socialista – è l’obiettivo che si propongono i socialisti e i radicali lucani, attraverso l’istituzione della figura del garante regionale dei detenuti, figura ormai presente in quasi tutte le regioni. Rivolgiamo un appello al presidente De Filippo, che verifichiamo con piacere è stato ‘folgorato’ dalla protesta di Pannella, e a tutte le forze politiche affinchè in uno dei prossimi consigli regionali si possa approvare la proposta di legge di istituzione. Non farlo denoterebbe una mancanza di sensibilità rispetto ad un problema sociale e di diritto enorme. Il garante – aggiunge Vita – non risolve tutti i problemi, ma almeno stimola gli enti locali, la società politica e civile a trovare delle soluzioni per rendere minimamente vivibile la vita nelle carceri. Per questo riteniamo che ci siano concrete possibilità di interventi da parte della Regione e delle Province attraverso programmi di attività di socializzazione, di arte e cultura, nelle carceri, di pratica sportiva e di formazione professionale dei detenuti. Alcune idee progettuali sono state discusse in Quarta Commissione consiliare, ‘Politica sociale’, e richiedono un impegno diretto, attraverso la definizione di capitoli di spesa, anche con poste finanziarie limitate, da parte dei Dipartimenti regionali interessati, facendo affidamento sulla sensibilità dimostrata dal presidente De Filippo su tali temi”.