“La situazione dell'occupazione nel nostro Paese continua la sua striscia negativa. Dalle ultime rilevazioni Istat relative al mese di maggio, infatti, risulta una sensibile perdita di occupazione accompagnata da un preoccupante aumento della disoccupazione, in particolar modo riferita a giovani e donne del Mezzogiorno. Per queste ultime il dato si attesta al 50%, quindi una donna su due nel sud non lavora. Diventa sempre più urgente la necessità di porre mano ad un piano per il lavoro al fine di evitare che la situazione sociale esploda in tutta la sua drammaticità. Il governo, insensibile e arroccato nel fortino di una parlamento divenuto il mercato della vergogna dell'intero paese, farebbe bene a trarre le conseguenze e andare a casa”. Lo afferma in un comunicato il segretario regionale della Cgil Antonio Pepe.
“Una lieve crescita di occupazione – prosegue – si rileva solo nel centro nord, su base mensile, caratterizzata da una forte incidenza delle assunzioni a tempo determinato, in particolar modo nel settore dell'industria.
Mentre la situazione occupazionale del Paese è drammatica il Governo mette a punto una manovra economica che penalizza ancora e sempre lavoratori dipendenti ed i pensionati, allargando le maglie della legge nei confronti di di chi è portato a violarla sistematicamente, in particolare il riferimento è agli allevatori del nord est che continuano a ignorare le quote latte spalleggiati dalla Lega.
È intollerabile che si colpiscano i redditi dei più deboli attraverso misure inaccettabili sulla salute, attraverso i pesanti tagli a tutti i servizi sociali ed ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, in modo particolare del sud.
È inconcepibile pensare di far fronte alle esigenze del Paese con questo piglio. Il Governo ha il dovere di smettere di spremere le fasce deboli e di pianificare l'attivazione di strumenti idonei a lenire gli effetti della crisi ed a sostenere la ripresa economica, facendo pagare gli speculatori e chi lucra sulle rendite finanziarie.
Come abbiamo più volte sostenuto occorre puntare sul Mezzogiorno, su quella parte di Italia che oggi subisce l'assenza di una strategia di rilancio ed è lasciata da sola a risolvere le sue criticità, in questo senso è emblematico il decreto del Governo sulla situazione dei rifiuti a Napoli. Siamo convinti – conclude il segretario della Cgil – che bisogna ripartire dal Sud e dalle sue potenzialità se si vuole far ripartire il Paese, bisogna puntare sulle donne e sui giovani, che invece continuano a rimanere ai margini, costretti a fuggire verso realtà più attente al futuro e più sensibili a politiche per costruirlo il maniera consapevole”.
BAS 05