Il consigliere regionale del Pd commenta il risultato referendario
“ E’ stato sin dall’inizio uno ‘slancio naturale’ dire ‘no’ scrivendo ‘si’, poi è diventata una presa di posizione dai contorni politici, ora è consapevolezza e discernimento; in tutto questo si è racchiusa l’impressione che questo dei referendum era e resta, a vittoria conclamata, un altro messaggio politico del popolo italiano all’attuale Governo”.
Questo il commento del consigliere regionale del Pd, Luca Braia, sull’esito dei quattro referendum abrogativi appena svolti.
“La mia riflessione – precisa il consigliere – si è sedimentata nell’urna, dinanzi a quel ‘Volete voi…’ impresso sulle schede elettorali; Mi è sembrata al contempo una sfida ed una prova di coraggio ‘imposta’ alla nazione, ‘dal popolo al popolo’, dal forte sapore democratico (volere è potere), ma – in quell’oggettiva volontà d’un vento foriero di cambiamenti – già politico”.
“Sento fortemente di dover tralasciare commenti ad ogni sterile dato numerico, statistico, aritmetico espresso in valori assoluti o percentuali – continua Braia – . Ha vinto il ‘sì’, l’abrogazione di norme inique. Qui altri valori si identificano nei risultati, l’equazione di una democrazia che non può e non deve tramontare, soprattutto nei momenti più difficili come quelli attuali. Mettiamo in campo nuove forze, serietà, autocritica, creatività, passione, entusiasmo, impegno e, come avevo già scritto, responsabilità. Come dice il nostro Segretario nazionale – aggiunge il consigliere del Pd – , negli ultimi tempi, coniandolo a slogan del partito: ‘rimbocchiamoci le maniche’ ”.
“Riprendiamo sovranità su una risorsa, quella idrica – commenta il consigliere – che è anzitutto un diritto inviolabile, riprendiamo la sovranità sul destino del nostro ambiente, sul clima e sui nostri paesaggi da rispettare e tutelare, difendendolo da scelte gia giudicate dagli italiani negativamente in passato come, come quella sul nucleare. Scelte che possono cambiare i destini di una generazione. Riprendiamo sovranità sull’agire legale, opponendo legittime eccezioni agli errori, che vanno eccepiti a tutti, indistintamente dall’estrazione sociale o, addirittura, dal ruolo che la società gli ha assegnato”.
“Esorto dunque tutti a smuovere le proprie e altrui coscienze – conclude Braia – e soprattutto, a questo bistrattato meridione d’Italia, ad utilizzare questa spinta referendaria per riaccendere i motori e regalare una nuova spinta propulsiva al Paese. Che non sia davvero questa, per dirla come il presidente De Filippo, una terra di “incantatori di serpenti, pifferai magici, imbonitori” che millantano un futuro ad appannaggio di pochi, sottraendo ai più … diritti, dignità e benessere.
L’Italia, a cancellare ogni dubbio resta una Res… pubblica democratica’ ”.