“La sentenza di Torino sul caso Fiat Pomigliano da una parte riconosce che abbiamo fatto un buon accordo per salvare la prospettiva di uno stabilimento del Sud e difendere l'occupazione e dall’altra costituisce un nuovo disco verde al progetto Fabbrica Italia che anche a Melfi è atteso alla fase di avvio secondo l’iter più volte annunciato”. E' il commento di Carmine Vaccaro, segretario generale regionale della Uil Basilicata. “Per una valutazione più precisa – aggiunge – occorrerà attendere il deposito della motivazione della sentenza, che dovrebbe avvenire entro due settimane. Per ora siamo soddisfatti dell'azione responsabile che come Uil e Uilm abbiamo portato avanti con Fiat e con tutte le altre imprese che vorranno investire sul territorio nazionale. Ci fa venire la pelle d’oca il solo pensiero su cosa sarebbe potuto accadere, e non solo per Pomigliano, se la sentenza avesse invalidato l’accordo. Adesso si sgombra il cielo di Fabbrica Italia sulle ultime nubi sulle quali purtroppo qualcuno soffiava perseguendo la strategia di scontro con l’azienda: non c'è nessuna ragione al mondo – conclude – per cui la Fiat possa abbandonare questo progetto, dopo tutti i soldi che ha già speso, e dopo gli impegni sottoscritti. Piuttosto abbiamo già perso troppo tempo nelle aule giudiziarie invece che concentrare il tempo e l’impegno per rilanciare produttività ed occupazione in Fiat. L’auspicio che la lezione sia servita a chi continua a minacciare nuovi ricorsi a magistrati. Ed è giunto il momento di chiedere conto a Fi at e Regione dei ritardi sempre più ingiustificabili per il Campus Tecnologico di San Nicola di Melfi”.
''La battaglia dei metalmeccanici della Cgil – aggiunge Vincenzo Tortorelli coordinatore regionale UILM – è ormai sconfitta ad ogni livello: è bene che la dirigenza di questo sindacato ne tragga le dovute conseguenze. E' inaccettabile che una minoranza nel sindacato, tra i lavoratori, nei luoghi produttivi abbia tentato di dettare una linea assurda
alla maggioranza. Le ragioni sindacali e di chi lavora prevalgono. Ora avanti col piano Fabbrica Italia. Il Paese e con esso la Basilicata deve crescere con produttività, esigibilità delle intese e merito''.