La Ola in un comunicato torna a ribadire il suo no al permesso di ricerca petrolifera Cerro Falcone 2X ed esprime forti critiche all'operato, in merito, della Regione Basilicata e del Dipartimento Ambiente in particolare. L'organizzazione ambientalista motiva il suo no: "E' un pozzo che sarebbe "franato" due volte durante la sua realizzazione, ed è dentro i confini del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri-Lagonegrese, dunque incompatibile con le attività del parco stesso, all'interno di aree SIC-ZPS dell'Unione Europea, ed è l'unica attività industriale nei pressi della fonte Acqua dell'Abete, inquinata dai metalli pesanti".
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