"La protesta degli operatori dei centri sanitari privati non ha nulla a che vedere con i servizi ai cittadini, ma è finalizzata semplicemente a difendere illegittimi privilegi" lo ha dichiarato Angelo Summa, segretario generale Fp Cgil Potenza.
"Ancora una volta ci si trova di fronte al peggiore e classico schema in cui gli operatori sanitari vengono utilizzati strumentalmente dai propri datori di lavoro come leva per ricattare le istituzioni.
E’ bene precisare – ha continuato – che uno degli aspetti su cui si fonda la protesta riguarda la difesa di un provvedimento scellerato ed illegittimo, approvato nella precedente consiliatura, con cui si e' stabilito che i costi delle prestazioni o esami dovevano essere arrotondati all’euro. In buona sostanza il costo di un esame di 1,01 centesimi di Euro passa a 2 euro, con il conseguente scippo di denaro pubblico in favore dei centri privati.
Guarda caso – ha sottolineato Summa – tale norma è stata inserita nella legge di assestamento al bilancio nella precedente consiliatura, quando era consigliere regionale uno dei rappresentati dei centri privati. Strane coincidenze!
Si abbia rispetto delle istituzioni locali e dei cittadini, rimuovendo le norme piratesche e ripristinando la legalità – ha sottolineato il segretario della Fp Cgil – non si puo chiedere ai cittadini di pagare i ticket sanitari per riequilibrare i conti della sanità regionale e poi consentire il mantenimento di una norma che costa al sistema sanitario regionale circa 2 milioni di euro.
Occorre informare in maniera trasparente i cittadini su come si impiegano le risorse pubbliche e prima di introdurre nuove tasse e' necessario operare quei necessari e doverosi tagli agli sprechi e privilegi. Sarebbe paradossale – conclude Summa – chiedere ai cittadini di fare sacrifici e poi mantenere un tale sistema di sprechi e privilegi. La Cgil continuerà a lottare affinché le risorse pubbliche vengano utilizzate nell’interesse generale e con la massima trasparenza e rigore”.
BAS 05