“Tutti i soldi pubblici distratti dalla Lega e che saranno recuperati grazie alla coraggiosa indagine dei magistrati di Napoli e di quel pm diventato noto agli italiani grazie all’attività svolta nel Palazzo di Giustizia di Potenza siano destinati a diventare quote azionarie della Banca del Mezzogiorno”. E’ la proposta del sen. Egidio Digilio (Fli) per il quale “l’inchiesta sul tesoriere della Lega Francesco Belsito che avrebbe distratto soldi pubblici "per sostenere i costi della famiglia Bossi" stanno scoperchiando un altarino: è stata alimentata la casta del partito del Nord con denaro dello Stato non contabilizzato ed effettuando pagamenti e impieghi, anch'essi non contabilizzati o contabilizzati in modo non veritiero”.
“E’ questa l’occasione per chiedere al Premier Monti, che è anche Ministro dell’Economia e delle Finanze, di pensare, da subito, alla destinazione del “maltolto allo Stato” e quindi – aggiunge Digilio – poiché gli operatori finanziari leghisti hanno prodotto investimenti in Tanzania, passando anche per Cipro, quindi in Paesi del Sud del Pianeta, questa volta i soldi recuperati siano indirizzati a quel Sud del Paese che continuano a considerare area della Nazione Italiana che spreca i soldi dello Stato”.
“Come è noto la legge finanziaria 2010 doveva costituire l’atto notarile di nascita della Banca del Mezzogiorno. Fortemente voluta dal ministro dell’economia dell’epoca Giulio Tremonti, a due anni di distanza però il quadro dell’iniziativa, a dispetto dei proclami altisonanti che ogni tanto riempiono le pagine dei giornali, appare sostanzialmente desolante. Nonostante l’acquisto nell’agosto scorso del Mediocredito centrale per 136 milioni di euro avrebbe dovuto consentire a Poste Italiane di diventare il maggiore azionista della Banca – continua il senatore di Fli – il progetto si è arenato contro gli scogli ancora una volta disseminati dalla grande finanza del Nord e quindi dagli istituti di credito del lombardo-veneto.
I soldi recuperati alla Lega Nord pertanto possono diventare lo strumento per evitare che la Banca del Mezzogiorno continui a rappresentare poco più di un marchio commerciale senza nemmeno un suo sportello. I meridionali non sono ne trarranno vantaggio diretto ma anche e soprattutto come risarcimento morale di campagne condotte in tutti questi anni da chi sta dando prova di non aver mai guardato alla trave che c’è nel proprio occhio e quindi ai ladroni in casa propria”.
BAS 05